“La última cena, ironica allegoria sull’ipocrisia religiosa della società coloniale del Diciottesimo secolo, è un’opera magistrale dalla prima all’ultima immagine. L’idea iniziale del film nacque dalla lettura di un singolo paragrafo del voluminoso saggio economico El ingenio (1964), dello storico Manuel Moreno Fraginals, nel quale si racconta la storia del Conte di Casa Bayona, che un Giovedì santo lavo i piedi a dodici dei suoi schiavi e li invitò alla sua tavola per alleggerirsi la coscienza. Le conseguenze di questa azione saranno imprevedibili. L’impressionante sequenza della cena e il nucleo strutturale del film; quasi un’ora durante la quale vengono presentati i personaggi degli schiavi e, come dichiarò il regista, “è qui che si rivela la specifica personalità di alcuni schiavi che interpretano momentaneamente il ruolo di apostoli. L’intento è quello di mettere in discussione l’immagine assai controversa che la cultura dell’oppressore ha costruito dello schiavo, rivelandone cosi tutti gli aspetti contraddittori”. (Luciano Castillo)