fbpx Biennale Danza 2025 | Intervento di Pietrangelo Buttafuoco
La Biennale di Venezia

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Intervento di

Pietrangelo Buttafuoco

Presidente della Biennale di Venezia

La voce dei poeti

Wayne McGregor, Caterina Barbieri e Willem Dafoe sono tre grandi artisti, di generazioni, provenienze, esperienze diverse. Ma anche tre raffinati pensatori, in grado di veicolare e mettere a servizio di una istituzione culturale la loro visione, leggendo con intuizione e originalità la scena artistica di cui essi stessi fanno parte, e questo con i medesimi occhi, cuore, cervello che usano per fabbricare coreografie, partiture musicali, drammaturgie.

 

Quando Wayne McGregor mi ha per la prima volta informato dell’idea di voler articolare la sua prossima Biennale Danza sul tema degli artisti come creatori di miti, ho avuto ulteriore conferma della comune sintonia di intenti e visioni.

Il Mito spiega e dà origine al mondo attraverso la voce dei poeti. In quanto universale, il Mito è psiche e azione nella forma essenziale, conflitto tra Apollineo e Dionisiaco, dunque umanità pura. E si innesta nella danza così come in tutti gli ancestrali rituali propiziatori, agli albori di ogni arte. Ecco perché affermare che gli artisti sono creatori di miti non solo è filologicamente corretto, ma è l’attitudine necessaria per divinare il futuro.

“Attraverso il movimento gli artisti della Biennale hanno creato miti trasformativi” dice Sir Wayne McGregor nel complesso e sorprendente programma Myth Makers - Creatori di Miti. Per sopravvivere ai cambiamenti repentini e laceranti è necessario identificarsi in forme che seppure travestite dallo spirito del tempo appaiono ai nostri occhi riferimenti immutabili. Pertanto, la ricerca del Direttore di Biennale Danza si è rivolta all’affascinante processo di permanenza nel cambiamento, che è la forza e la potenza del Mito.

 

Fin dalle sue origini, la Biennale di Venezia si è infatti contraddistinta per una forte vocazione alla contemporaneità e per una apertura internazionale, che ne hanno plasmato l’identità nel tempo. Partendo da tali cifre fondative, i Direttori Artistici delle prossime edizioni delle Biennali Danza, Musica e Teatro hanno delineato programmi capaci di imprimere un ulteriore salto, ampliando gli orizzonti: dall’internazionale all’universale, dal contemporaneo a una proiezione verso il futuro.

Nei loro progetti, ricchi di stratificazioni concettuali e spunti innovativi, si coglie chiaramente la volontà di espandere categorie e ridefinire paradigmi, trasformando la fruizione artistica in un’esperienza di esplorazione intellettuale. Un invito, dunque, a misurarsi con la complessità del presente attraverso l’esercizio – e la faticosa sfida – del pensiero critico.

Sono dunque delle illuminazioni i programmi di Danza, Musica e Teatro, discesi direttamente dal Parnaso. Con Tersìcore, Euterpe e Melpomene a darsi convegno a Venezia per i prossimi due anni.

 

Biennale Danza
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