Tra i temi ricorrenti nei collage di Tavares Strachan (accanto a rastafarianesimo, sport ed esplorazioni artiche), c’è quello dei viaggi spaziali: in diversi lavori compaiono infatti astronauti e razzi fiammeggianti. Dopo aver ottenuto una borsa di studio dall’Art + Technology Lab del Los Angeles County Museum of Art nel 2014, Strachan ha lavorato con SpaceX, una società privata che si occupa di tecnologia aerospaziale. Ha così iniziato a documentarsi su Robert Henry Lawrence Jr., il primo astronauta afroamericano morto per un incidente avvenuto durante un’esercitazione nel 1967, rimasto pressoché invisibile nelle classiche narrazioni dei viaggi aerospaziali americani. Da questo studio nasce l'opera esposta all'Arsenale.
L’opera presentata al Padiglione Centrale si ricollega invece al concetto di enciclopedia cartacea: oggi, nell’epoca di Internet e Wikipedia, questa pubblicazione su carta è doppiamente ridondante. La sua emanazione più famosa, l’Encyclopædia Britannica, la cui prima edizione risale al 1768, risulta tuttavia legata a una particolare autorità da vecchio mondo. Tavares Strachan, nato e cresciuto nell’ex colonia britannica delle Bahamas, considera l’Encyclopædia Britannica come uno strumento della conquista imperialista che si appropria del sapere (e lo condensa) per trasformarlo in un simbolo della dominazione culturale, e ha finito con l’interessarsi a tutto ciò che non compariva in quei volumi.