La pratica pittorica di Freddy Rodríguez – nato nella Repubblica Dominicana – si muove attraverso diversi stili, quali l’astrazione geometrica e la figurazione espressiva, affrontando l’identità personale dell’artista e la sua storia di migrazione e spostamento. Il dipinto Mulato de tal (1974) prende il titolo dal romanzo del 1963 Mulata de tal (in italiano Mulatta senza nome), del premio Nobel guatemalteco Miguel Ángel Asturias, che racconta la storia di un povero contadino del Guatemala che fa un patto con il diavolo. Mulato de tal, come molti altri dipinti di questa serie, è stato inizialmente abbozzato con penna e matita colorata su carta millimetrata. L’opera fa riferimento a un mulato, un uomo di etnia mista, attraverso forme geometriche che suggeriscono un corpo in movimento. La tavolozza di colori caldi suggerisce una relazione tra terra e corpo, ma anche le tassonomie razziali che regolano la vita dominicana. Attraverso linee dinamiche e tratti gestuali, il dipinto allude ai ritmi della musica latina diventata popolare a New York negli anni Settanta. Un dipinto gemello intitolato Mulata de tal (1974) è andato perduto durante gli spostamenti dell’artista tra i Caraibi e New York.
L’opera di Freddy Rodríguez è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Carla Acevedo Yates