Violeta Quispe è un’artista e attivista legata alle tradizioni andine della cultura quechua della regione di Ayacucho, in Perù. Le lettere finali “e” e “x” nel nome Ekeke Sarhuinx sottolineano l’aspetto neutro rispetto al genere della figura di Sarhuina, che combina elementi maschili, come il poncho, il sigaro e i baffi, con gonne e sandali tipicamente femminili. Il megafono, la maschera antigas e il guantone da boxe con la frase “lotta costante” denotano il suo attivismo politico, mentre il pallone e la macchinina – giocattoli solitamente associati ai maschi – interrogano le convenzioni di genere. Allo stesso modo, bandiere, libri e slogan difendono la libertà sessuale e i diritti LGBTQIA+. Il “vino sangue di Cristo” è una critica al conservatorismo cristiano e la bibita “Hinca-Cola” denuncia l’imperialismo culturale. Quispe incorpora anche riferimenti alla cultura andina, come i colori al neon della street art Chicha, i diversi tipi di mais, la foglia di coca e gli strumenti musicali come il flauto di Pan. Nella parte inferiore sono raffigurate le divinità del sole e della luna, accompagnate dalla frase “Kuyaykusqay Kuyaykusqaymi”, che in quechua significa “l’amore è amore”.
L’opera di Violeta Quispe è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Matheus de Andrade