11.30, Corderie
PUPPIES PUPPIES (JADE GUANARO KURIKI-OLIVO)
My heart is beating as I lip sync to this song (10’)
La performance presenta Electric Dress (Atsuko Tanaka) (2023) di Puppies Puppies, una scultura al neon indossabile che rende omaggio alle vittime della sparatoria di massa avvenuta nel 2016 al Pulse, un locale notturno queer di Orlando, in Florida. Una performer balla e volteggia nello spazio indossando l’Electric Dress, cantando in playback due canzoni pop le cui melodie orecchiabili indurranno verosimilmente i visitatori a unirsi a lei, creando un momento collettivo di ricordo attraverso la celebrazione.
Performer: Martina Rota
12.30, Corderie
ANTONIO GUZMAN & IVA JANKOVIC
Messengers of the Sun - Dub Waves & Interferences (20’)
Messengers of the Sun combina processioni cerimoniali, suoni sperimentali e danza in una performance afro-futurista che culmina con l’installazione di tessuti blu indaco all’Arsenale da parte della coppia di artisti Antonio Jose Guzman e Iva Jankovic. La performance di musica dal vivo fonde i ritmi diasporici con il dub, il punk, l’electro, la poesia e i canti rituali, riflettendo sui legami di quel tessuto con la migrazione, la razza e le identità culturali ibride. Il titolo fa riferimento al mito di Sun Ra, in cui bambini perduti simboleggiano la migrazione ancestrale dall’Africa subsahariana alla galassia di Sirio B.
Performer: Antonio Jose Guzman & Puppets Family Dance Academy, Treviso (Junior Fall, Aicha Dieme, Alexia Nicola)
Musica: Transillumination #1 / EDS Bass Mash Up Vol. 5 by Guzman & Jankovic
15.00, Corderie
ISAAC CHONG WAI
Falling Reversely (35’)
16.30, Sale d’Armi E
AHMED UMAR
Talitin (The Third) (40’)
La performance di Ahmed Umar è un recupero radicale della danza nuziale sudanese, un rito di passaggio eseguito durante le cerimonie di nozze tradizionali. La danza è solitamente concepita per ciascuna sposa, con un insieme unico di canti e coreografie. La performance rivendica il proprio posto nella tradizione ed è la prima nel suo genere a presentare questa danza eseguita da un corpo maschile queer, preservandone gli elementi tradizionali. La cantante sudanese Alsarah, erede di una stirpe di donne nello stesso ruolo prima di lei, si pone come “alwazira” nel presentare la sposa al pubblico.