Amelia Peláez – pittrice, ceramista, illustratrice e muralista cubana – rappresenta una delle figure femminili più interessanti ed eccezionali della modernità latinoamericana. Mujer con abanico (1931) appartiene agli anni di studio a Parigi. Tornata a Cuba nel 1934, un anno dopo espone le sue opere al Liceo femminile, un’istituzione culturale e sociale di grande importanza per la storia dell’arte cubana. Da questo momento in poi, Amelia Peláez dà vita a un’eccezionale opera che dalla cultura afro-cubana prende gli elementi associati al colore, alla forma e alla natura, trasformandoli in un immaginario astratto-ornamentale, personale e politico. Partecipa attivamente alle riviste Orígenes ed Espuela de plata, dirette dal poeta José Lezama Lima; queste pubblicazioni erano proposte nazionaliste che consentivano una combinazione di immagini e aspetti scritti e visivi, nell’ambito delle possibilità di un’identità di “origine”. Infine, l’artista rappresenta Cuba alla Bienal de São Paulo nel 1951 e alla Biennale Arte a Venezia l’anno successivo. Con l’avvento della Rivoluzione cubana, Amelia rimane all’Avana fino alla morte, avvenuta nel 1968.
L’opera di Amelia Peláez è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Gloria Cortes Aliaga