Elena Izcue è stata docente, illustratrice, artista, designer tessile e pioniera delle rappresentazioni artistiche legate alle moderne arti decorative indigene e peruviane a partire dagli anni Venti. Le sue opere hanno riscosso grande interesse in Europa e negli Stati Uniti. L’attenzione europea per l’opera di Izcue coincide con la circolazione di mostre dedicate al lavoro di artisti latinoamericani e che pongono l’abitante indigeno come tema di rappresentazione artistica. Tali mostre hanno permesso a questi artisti di creare linguaggi visivi riconoscibili, mettendo al contempo in discussione il canone, le relazioni di potere e la formazione di un linguaggio artistico moderno. Tra loro troviamo Laura Rodig, Lola Cueto, Carmen Sacco, Julia Codesido, Tarsila do Amaral e la stessa Izcue, artiste che hanno affrontato questi temi a partire dalla loro triplice condizione di genere (donne), identità razziale e culturale (latinoamericana), nonché di soggetti sociali (non cittadine). In particolare, hanno esplorato i temi del corpo e la costruzione culturale di un’identità femminile “altra”. Tuttavia, la femminilizzazione delle discipline intrapresa da Izcue (design, tessile, arti popolari e decorative) ha marginalizzato il suo inserimento nella storiografia latinoamericana. Solo di recente le sono state dedicate delle ricerche, rimediando così all’assenza e mettendone in risalto l’importanza nella formazione delle arti visive della regione.
L’opera di Elena Izcue è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Gloria Cortés Aliaga