Jaime Colson è un artista originario di Tubagua, nella regione di Puerto Plata, nel nord della Repubblica Dominicana. Dopo l’incontro con Toyo Kurimoto, che in seguito diventerà sua compagna di vita, Colson sperimenta una fase di trasformazione. Questo incontro decisivo non solo lo spinge a integrare nei propri lavori elementi della cultura giapponese di Kurimoto, ma ne ispira anche il ritratto in uno stile frammentato con strati di colore che si fondono in modo organico. Nel 1926 Colson inizia la sua incursione nel Cubismo e Japonesa, realizzato in quell’anno, funge da precursore nell’evoluzione in questo ambito stilistico. La sua intensità cromatica, la purezza formale e l’intrinseca organicità non hanno pari nelle sue successive creazioni cubiste. Degno di nota è l’inserimento di cerchi neri che generano un nesso visivo tra cielo e terra, così come l’occhio solitario e penetrante, ottenuto attraverso un’incisione nel pigmento che scopre il legno sottostante. Colson usa la figura femminile come archetipo di serena santità. Si osservi la firma in verticale con tratti che richiamano la calligrafia orientale.
L’opera di Jaime Colson è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Sara Herman