Mohammed Issiakhem è uno dei principali artisti modernisti algerini; le sue opere hanno spesso come tema il movimento anticoloniale del Paese, le lotte personali e collettive, le tradizioni amazigh (berbere) e i ritratti di persone comuni. Femme et Mur (1977-1978) raffigura una donna algerina vestita con abiti, gioielli e copricapo tradizionali amazigh, gli occhi bassi e un’espressione cupa sul volto, ha le mani giunte e guarda in lontananza, in silenziosa contemplazione. Inquietante e quasi spettrale, incarna un’etica di silenziosa sopportazione e uno spirito di resistenza più e più volte dimostrato dalle donne algerine nel corso del XX secolo. Alle sue spalle, una parete con delle scritte simili a graffiti che fanno riferimento alla guerra d’indipendenza algerina, svoltasi tra il 1954 e il 1962, e acronimi quali FLN, riferito al Front de Libération Nationale dell’Algeria, e OAS, riferito all’Organisation Armée Secrète, un’organizzazione paramilitare segreta francese. Sul muro è presente anche un’immagine dell’hamsa, altrimenti nota come mano di Fatima, un amuleto a forma di palmo ampiamente riconosciuto come simbolo di protezione.
L’opera di Mohammed Issiakhem è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Suheyla Takesh