Aliados è un’opera politica. Il soggetto è la visita di Margaret Thatcher, avvenuta a Londra il 26 marzo 1999, ad Augusto Pinochet, un incontro concepito come prova della loro “amicizia”, per mostrare al mondo i residui delle loro convinzioni in un estremo tentativo di manipolare l’opinione pubblica. Grazie alla copertura dei media dell’epoca, abbiamo ancora traccia di quel tè con i due vecchi alleati della Guerra delle Falkland, anche se ne abbiamo dimenticato le questioni principali.
In quanto lavoro originale, Aliados è dunque un mezzo per far rivivere i nostri ricordi aderendo alla sostanza della storia (l’incontro tra i due personaggi e i contenuti della loro conversazione), creando al contempo una cornice di finzione entro la quale il pubblico può essere attratto e trovare la giusta prospettiva.
Sebastian Rivas ed Esteban Buch hanno scelto un artificio sofisticato e immediato. Aliados deve alla tradizione del genere il tipico quartetto vocale ma vi aggiunge un quinto personaggio, la cui voce aspra interferisce con la purezza del classico canto operistico. L’abbondanza di citazioni musicali (dall’aria del catalogo di Leporello a London Calling dei Clash) crea una complessità di riferimenti che sollecita l’orecchio e risveglia la nostra memoria evasiva.
La trasformazione e spazializzazione del suono in tempo reale incrementa la forza suggestiva del dialogo e disvela la violenza che si nasconde dietro le parole innocue ed educate.
L’allestimento è stato pensato tutt’uno con la musica e con l’elettronica, e può essere interpretato su due livelli diversi: la situazione reale, oggettiva, e la sua interpretazione soggettiva da parte dei media. La ripresa live offre al pubblico primi piani, ingrandisce dettagli, rovescia prospettive e cela l’oggettiva realtà del palcoscenico – l’onnipresenza dell’orchestra, per esempio, sullo schermo è nascosta. Le prove documentali sono essenziali, com’è suggerito dal libretto: abbiamo cercato di integrarle in modo creativo nell’opera, non solo per illustrare una storia ma per darle una dimensione temporale, densità e autosufficienza.
In uno spettacolo dove il tempo reale è ovunque (musica, immagine) la qualità dipende dall’accuratezza dell’interpretazione musicale (di Léo Warynski) e dalla performance dei cantanti. Nell’intento di evitare una banale imitazione abbiamo reso i nostri personaggi – reali e inventati – credibili.
L’esito è un sorprendente lavoro di teatro musicale, grazie all’eccezionale performance di Nora Petročenko, Lionel Peintre, Mélanie Boisvert, Thill Mantero e Richard Dubelski. Scura e singolare, Aliados è un’opera straordinariamente vera.