La VideotecaGAM festeggia i vent’anni dalla nascita della collezione di video d’artista. In occasione di questo anniversario, l’Archivio Storico della Biennale di Venezia e la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino danno avvio alla collaborazione per la realizzazione di un ciclo di sei esposizioni, a cura di Elena Volpato, che si svolgerà nell’arco dei prossimi due anni.
Le sei mostre, ospitate negli spazi della VideotecaGAM, saranno dedicate a Gino De Dominicis, Giuseppe Chiari, Alighiero Boetti, Claudio Parmiggiani, Vincenzo Agnetti e Jannis Kounellis.
L'Archivio Storico della Biennale e la VideotecaGAM insieme per sei esposizioni a Torino
Martedì 15 ottobre (h 18.30) l'inaugurazione della prima mostra, dedicata a Gino De Dominicis.
Il ciclo di esposizioni
Le sei esposizioni presentano video provenienti dall’Archivio Storico della Biennale in dialogo con opere e materiali delle collezioni GAM. Le sei mostre rappresentano un completamento del programma di esposizioni iniziato nel 2014, ideato per raccontare la storia del video d’artista italiano tra gli anni Sessanta e Settanta. Quella stagione, di eccezionale importanza, rappresenta il nucleo collezionistico primario della VideotecaGAM: a quest’ultimo sarà dedicata una pubblicazione, in uscita nel 2020, corredata di materiali e testimonianze raccolte dalle parole dei suoi protagonisti.
Gino De Dominicis
La prima esposizione, un omaggio a Gino De Dominicis, inaugura martedì 15 ottobre 2019, alle ore 18.30. La mostra presenta Videotape (1974), della collezione dell’Archivio Storico della Biennale, posta a confronto con Tentativo di volo (1969), proveniente dalla collezione GAM. Le due opere mostrano la centralità della dimensione temporale nel lavoro dell’artista e affrontano in modo diverso il tema dell’eternità.
Videotape mostra una giovane donna seduta davanti all’obiettivo. Chiede quale sia il video che sta per vedere. Fuori campo una voce maschile le risponde che si tratta del video di De Dominicis. Poco dopo la donna commenta: “Vedo solo persone che mi guardano”. Quelle persone siamo noi, tutti gli spettatori che hanno visto il video in questi trentacinque anni trascorsi dalla sua realizzazione e tutti quelli che lo vedranno in futuro. Negli anni in cui il video d’artista si nutriva della poetica del real time e dell’effetto verità costruito sull’assenza di tagli e montaggio, De Dominicis sceglie il linguaggio video per porre a confronto due diversi tempi eterni: l’eternità dell’opera che, pressoché immutabile, pone a confronto lo spettatore con il presente assoluto del volto e della voce delle persone in esso riprese e l’eternità della specie umana che sogna l’immortalità perpetuandosi di generazione in generazione. Questi due tempi si guardano reciprocamente attraverso l’opera. La donna ci guarda e si vede guardata da noi, mentre noi, come spettatori dell’opera, assumiamo consapevolezza del nostro sguardo, siamo chiamati in causa nel fondersi dei due tempi: la sua esistenza e la nostra esistenza.
Tentativo di volo si propone come verifica dell’immortalità filogenetica: del passaggio da padre in figlio di un compito che nel tempo può diventare reale. Quel compito è il perseguimento di un’impossibilità. La conquista del volo coincide con la conquista dell’immortalità, come fossero due sentieri paralleli verso la trasformazione dell’uomo in dio. “Forse perché non sono mai riuscito a nuotare – dice l’artista – ho deciso di imparare a volare. Da tre anni infatti ripeto questo esercizio tutti i giorni, probabilmente non riuscirò mai a volare ma se farò ripetere questo esercizio anche ai miei figli forse un giorno un mio discendente improvvisamente si troverà a saper volare”.