Una creazione di Oφcina e Damiano Michieletto. Un progetto speciale dell’Archivio Storico della Biennale per i 1600 anni di Venezia, in occasione del Carnevale.
Forte Marghera (Venezia Mestre), 18 febbraio > 5 giugno 2022. Ingresso libero su prenotazione.
Archèus. Labirinto Mozart: un progetto speciale dell’Archivio Storico della Biennale
Installazione immersiva di Oφcina e Damiano Michieletto a Forte Marghera (Mestre), 18 febbraio > 5 giugno 2022 (ingresso libero su prenotazione).
Archèus
Labirinto Mozart
La Biennale di Venezia presenta un progetto speciale dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC): Archèus. Labirinto Mozart, una installazione multidisciplinare di Damiano Michieletto con Oφcina, aperta a Forte Marghera – Edificio 29 (Venezia Mestre) dal 18 febbraio al 5 giugno 2022 (ingresso con prenotazione obbligatoria).
Archèus. Labirinto Mozart si iscrive nel nuovo percorso di dialogo fra le arti che la Biennale ha intrapreso con Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla Storia realizzata nel 2020 ai Giardini con i documenti d’archivio, per offrire lungo tutto il corso dell’anno appuntamenti culturali di alta qualità a un pubblico sempre più ampio.
Ispirandosi al Flauto magico di Mozart, i cui protagonisti compiono un viaggio iniziatico dalle tenebre alla luce, Archèus vuole essere anche metafora di quella attività di ricerca che si svolge attraverso i documenti degli archivi.
«Archèus è un “prototipo” – spiega Roberto Cicutto - la cui intera responsabilità ricade su di me e su chi me l’ha proposto più di un anno fa, in piena pandemia e al di fuori di ogni schema produttivo della Biennale. Così come l’assenza della Biennale Architettura nel 2020 ci ha paradossalmente fornito l’occasione di fare la prima Mostra curata da tutti i sei Direttori Artistici in carica (Le Muse Inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla Storia) e di dare il via al progetto del Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee, l’incontro con Damiano Michieletto ci ha fatto capire che poteva esistere uno spazio al di fuori della responsabilità dei direttori dei settori Arte, Architettura, Cinema, Danza, Musica e Teatro, in cui presentare delle opere (oggi una installazione, domani una pubblicazione o una performance) che dessero corpo all’interdisciplinarietà che costituisce la ricchezza dell’ASAC».
«Archèus – prosegue Cicutto - vuole anche essere uno strumento di attrazione per un pubblico diverso da quello degli abituali visitatori delle manifestazioni della Biennale. Per questo motivo è stato realizzato a Forte Marghera con ingresso gratuito».
Collaborazioni
Archèus. Labirinto Mozart intende celebrare i 1600 anni della Città di Venezia in occasione del Carnevale, ed è realizzata dalla Biennale in collaborazione con il Teatro La Fenice e con il contributo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. “Con questa collaborazione – dichiara il Direttore Generale Creatività Contemporanea Onofrio Cutaia - la Direzione Generale prosegue nella sua linea progettuale Scene contemporanee, che mette al centro la interdisciplinarità e la trasversalità dei linguaggi. Sono fermamente convinto che non ci sia una linea netta di confine tra le arti, soprattutto quando si tratta di esperienze immersive e sinestetiche come è l’opera di Damiano Michieletto, un lavoro che coinvolge i sensi grazie al sapiente utilizzo del suono, del canto, della luce, del colore. La ricerca sperimentale dell’artista, anche attraverso il medium digitale, si integra con la percezione da parte dello spettatore che si approccia ad essa e che diviene protagonista della totalità dell’opera”.
L’installazione apre anche in occasione del 13. Carnevale Internazionale dei Ragazzi della Biennale (Ca’ Giustinian, 19 – 27 febbraio 2022) e proseguirà a Forte Marghera fino al 5 giugno 2022, in contemporanea con i primi mesi di apertura della Biennale Arte e a ridosso dell’inizio dei Festival di Teatro e Danza.
Archèus è il frutto di un dialogo fra le arti e i mestieri artistici, in cui la teatralità musicale e l’atmosfera fantastica del Flauto magico di Mozart incontrano le forme estetiche contemporanee. L’installazione prevede cinque stanze unite da cinque tunnel bui in cui sono localizzate delle sorgenti sonore. Queste riproducono brani tratti dal Flauto magico realizzato al Teatro La Fenice nel 2015 con la regia di Michieletto e la direzione musicale di Antonello Manacorda. Archèus è realizzato anche in collaborazione con il laboratorio artistico Baburka Production di Roma, specializzato negli effetti speciali per il cinema e nella creazione di statue iperrealistiche, a cura di Leonardo Cruciano.
Il viaggio di Tamino e dell’amata Pamina alla scoperta della luce, della verità e della saggezza, è rappresentato in Archèus come un percorso iniziatico in cinque stadi, in cui si transita dal buio alla luce. Si passa, così, da un’iniziale fiducia data al regno della notte fino alla conquista della saggezza solare. Lo spettatore, inoltre, partecipa al rovesciamento delle prospettive caratteristiche del capolavoro mozartiano, poiché la struttura stessa dell’installazione crea giochi di illusioni e un percorso di trasformazione che si conclude con la quinta stanza.
Il nome Archèus è un termine alchemico che indica il principio attivo che abita al cuore degli elementi e ne custodisce la vitale potenza di trasformazione.
Oφcina
Oφcina (Ophicina) – di Damiano Michieletto, Paolo Fantin, Alessandro Carletti, Matteo Perin, Saverio Clemente, Damiana Leoni – è un laboratorio creativo attivo nell’arte contemporanea, che nel nome eredita il carattere artigianale della bottega rinascimentale e il suo incrocio di saperi. L’incontro di dimensioni differenti è sintetizzato dalla lettera φ (phi [fi]): segno che indica la sezione aurea, matrice che attraversa l’intera storia dell’arte. La ricerca di Oφcina si pone nel punto di intersezione tra visioni e pratiche diverse che confluiscono in progetti in ambito installativo e performativo, a partire dall’esperienza ventennale del gruppo negli allestimenti d’opera lirica nei principali teatri del mondo.
Ringraziamenti
Si ringrazia il Comune di Venezia e la Fondazione Forte Marghera che ospita questo progetto.