Mentre i carburanti fossili continuano a cuocere il pianeta, il mondo è finalmente costretto a confrontarsi con il potere delle grandi compagnie petrolifere e con le strategie che, per generazioni, hanno arricchito un ristretto gruppo di individui e aziende. Gli atomi di uranio nella crosta terrestre sotto i nostri piedi contengono un’incredibile concentrazione di energia. A metà del XX secolo, la scienza ha liberato questa energia, prima per fare le bombe e poi per alimentare i sottomarini. Gli Stati Uniti hanno guidato gli sforzi per generare elettricità da questa nuova fonte. Tuttavia, a metà del XX secolo, mentre le società cominciavano la transizione dai carburanti fossili all’energia nucleare, è iniziata una lunga campagna propagandistica, ampiamente finanziata dagli interessi petroliferi, per spaventare il pubblico. Questa campagna avrebbe seminato la paura delle radiazioni, anche se talmente basse da essere innocue, e creato confusione tra armi nucleari ed energia nucleare. Il regista Oliver Stone, cui è stato consentito un accesso senza precedenti all’industria nucleare francese, russa e statunitense, esplora la possibilità che la comunità globale superi la sfida del cambiamento climatico e acceda a un futuro più roseo attraverso la potenza dell’energia nucleare.