Cresciuta in Nigeria, Karimah Ashadu studia pittura presso l’Università di Reading. Machine Boys (2024) ritrae i mototaxi, colloquialmente noti come okada, nella megalopoli di Lagos. Nel 2022, a causa di numerosi incidenti che avevano coinvolto questi mezzi di trasporto e dell’impossibilità di regolamentarne l’economia informale, è stato imposto un divieto che ha reso passeggeri e conducenti passibili di reclusione. In Machine Boys, Ashadu si sofferma sulle conseguenze di questo divieto, ritraendo al contempo le abitudini e le sfide quotidiane affrontate dai guidatori di okada, persone che incarnano un particolare tipo di mascolinità grazie al loro stile nell’abbigliamento e al comportamento sicuro e autorevole. Attraverso questa esplorazione degli ideali patriarcali nigeriani, l’artista mette in relazione la rappresentazione della mascolinità con la vulnerabilità di una classe di lavoratori precari. Il filmato è proiettato all’interno di una stanza viola, colore che trae ispirazione dai fari sfavillanti di uno dei motociclisti. La scultura in ottone Wreath (2024), un rilievo intrecciato di pneumatici, che evoca un medaglione, suggerisce concetti di commemorazione e legittimità.
L’opera di Karimah Ashadu è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Sofia Gotti