Xiyadie – padre, contadino, omosessuale, lavoratore migrante e artista – crea ritagli di carta elaborati in modo intimo che documentano l’evoluzione della vita queer in Cina a partire dagli anni Ottanta del XX secolo. Anche se già nel primo decennio del XXI secolo i suoi ritagli ritraggono scene d’amore queer sullo sfondo di luoghi dove si pratica il cruising (da lui scoperti a Pechino al suo arrivo nel 2005), le prime opere sono ambientate per lo più in spazi domestici. In Sewn (1999) Xiyadie descrive la difficoltà di accettare la propria sessualità, intrappolato in un matrimonio eterosessuale. I suoi pantaloncini gialli pendono da una gamba mentre stringe il proprio pene cucendolo con un grande ago e con filo fatto di sperma e sangue. Rifugiatosi in una stanzetta dominata da una porta e da un tetto tradizionali cinesi, Xiyadie guarda una foto del suo primo ragazzo, un assistente ferroviario di nome Minghui. La lama appuntita che gli fora la gamba evoca dolore e incapacità di reagire, mentre un lungo serpente che striscia dentro di lui rappresenta il suo irreprimibile desiderio. È significativo che l’ago usato da Xiyadie per cucirsi attraversi anche il tetto dell’edificio, suggerendo così un progressivo affrancamento dalla pressione della tradizione e della famiglia.
L’opera di Xiyadie è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Rosario Güiraldes