Operaia, rivoluzionaria, migrante ed esule al tempo stesso, Tina Modotti ha scattato alcune delle fotografie più iconiche che caratterizzano il periodo successivo alla Rivoluzione messicana (1910-1917). La fotografia Falce, pannocchia e cartuccera (1928) appartiene a una delle serie esposte nell’unica personale dell’artista tenutasi nel corso della sua vita, presso la Biblioteca Nacional dell’Universidad Nacional Autónoma de Mexico nel 1929. Capaci di coniugare la fotografia formalista con la politica rivoluzionaria, le immagini accostano oggetti evocativi di militanti comunisti e lavoratori: falci, cartuccere, chitarre e mais. La mostra fu ampiamente elogiata dalla stampa e da personaggi come il muralista Siqueiros, che la proclamò “la prima mostra fotografica rivoluzionaria in Messico”. Tra le altre opere esposte, erano presenti foto che portavano il nome degli articoli della Costituzione messicana riguardanti i diritti dei lavoratori e la proprietà della terra. Poche settimane dopo la mostra, Modotti fu espulsa dal Messico per la sua attività di dissidente e per il presunto coinvolgimento nel tentato omicidio del presidente Pascual Ortiz Rubio.
L’opera di Tina Modotti è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Sofia Gotti