Uruguay

Il padiglione uruguaiano è rappresentato da Eduardo Cardozo, che propone Latente, un’installazione immersiva intesa a creare un processo interpersonale tra due pittori a distanza: l’artista uruguaiano e il veneziano Tintoretto. Questo dialogo si compone di tre momenti: il “nudo”, la parete dell’atelier di Cardozo, trasportata a Venezia attraverso la tecnica dello stacco; il “paramento”, un’interpretazione dell’artista uruguaiano di uno degli schizzi del Paradiso di Tintoretto; e il “velo”, un tessuto cucito dai ritagli di garza utilizzati per trasferire le pareti del suo studio. In questo modo, si genera un contrappunto tra Uruguay e Italia, Sud e Nord, tra il lavoro di Cardozo e la sua reinterpretazione del dipinto di Tintoretto.
La stanza è avvolta da un’atmosfera statica o tranquilla, dove un certo calore – tipico di ciò che ci è familiare – si fonde con un’aria fatiscente e decadente che lascia intravedere il passare del tempo. Questo è il momento dell’incontro, del dialogo, così come della riflessione interiore, del dialogo con se stessi. In questo processo interpersonale che Cardozo ci propone, emerge sia ciò che impara e conosce su Tintoretto e Venezia, sia ciò che scopre su se stesso, a prescindere dal fatto che si riconosca o meno nel dialogo con l’altro.