Anno/Durata: | 2024, 110’ (prima italiana) |
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Testo e regia: | Luanda Casella |
Con: | Abigail Gypsens, Bavo Buys, Emma Van Ammel, Luanda Casella, Lucius Romeo-Fromm |
Drammaturgia: | Joline Vermeulen |
Musiche originali, video: | Pablo Casella |
Disegno luci: | Dennis Diels |
Scene: | Shizuka Hariu |
Costumi: | Jo De Visscher |
Coach recitazione: | Jan Steen |
Coreografia, cura del movimento: | Lucius Romeo-Fromm |
Produzione: | NTgent |
Coproduzione: | DE SINGEL, HAU Hebbel am Ufer |
Luanda Casella - Elektra Unbound
Descrizione
Spinti da ideali di fama, successo e altre illusioni conclamate, tre aspiranti intrepreti sono pronti a tutto per ottenere la parte di Elettra. Nella tragedia antica Elettra è una ragazza che vuole tante cose. Vuole vendicare la morte del padre e che chiunque senta la sua sofferenza. Piange e impreca, impreca e piange, non fa praticamente nient’altro. Non esce mai dalla porta.
Allo stesso modo i tre aspiranti interpreti sono intrappolati in un sensazionale montaggio di interviste e improvvisazioni. Mentre interpretano le scene iconiche dell’Orestea (la trilogia su Elettra e la sua famiglia disfunzionale) rivelano man mano le loro vite disastrose.
La non più giovanissima regista Lua e il suo feroce assistente Lucius, che hanno tra loro un rapporto problematico, non arriveranno mai a mettere in scena Elettra. La loro incapacità è il risultato del complesso rapporto che tutte e tutti noi abbiamo con la tragedia, o c’è dell’altro? Perché Lua scappa via di corsa? E perché abbiamo la sensazione che questi aspiranti interpreti siano tutti degli squilibrati?
Ispirato al melodramma e ai social media, Elektra Unbound passa da una scena all’altra come se il pubblico stesse scrollando sul proprio telefono. Tutto per rendere facilmente digeribile il disagio sulla scena.