Creato nel 2015 al Colours International Dance Festival di Stoccarda, Soft virtuosity, still humid, on the edge dà vita a sapienti traiettorie pennellate in un continuum fluido, che va dalla lentezza estrema alla frenesia, dalla costrizione alla libertà, dalle punte alle mezze punte, in un processo di costante cambiamento.
Marie Chouinard inventa una sua grammatica coreografica feroce e abbagliante, mostrando al tempo stesso la devozione e la passione dei dieci danzatori, tutti interpreti di prima classe.
In dialogo con se stessi, con l’affresco gigante dei loro movimenti sullo sfondo, amplificati in una emozionante ed estesa durata spazio-tempo, nel percorso orizzontale dettagliatissimo da un lato all’altro della scena, gli interpreti evidenziano drammaticamente i volti, le espressioni, le forme. Il blu profondo del gruppo è variegato dal biancore trasparente di una danzatrice in ampi veli: armonia e conflitto respirano insieme nei corpi e nel film di scena, anch’esso live come i danzatori.
Di fronte a un’opera compiuta, altamente definita come questa, si respira una suprema concentrazione. La danza è travolgente, potente, convinta, pensata e spontanea insieme. I danzatori non potrebbero essere più diversificati, con donne alte e sottili e uomini magari tarchiati e compatti, ma tutti con il sacro fuoco, con la bellezza e la sensualità che nascono nel movimento, con la presenza salda ed espressiva, con quell’onestà che è la dote più ricercata nella danza odierna, evitando di cadere in intellettualismi pretestuosi, muovendosi al contrario in un’atmosfera intellettualmente elevata, colta senza sfoggi, intelligente per natura.