Nota di chiusura di Yvonne Farrell e Shelley McNamara
Una nota delle curatrici della Biennale Architettura 2018.
FREESPACE
Ora che ci avviciniamo alla chiusura della Biennale Architettura 2018 vorremmo innanzitutto ringraziare il Presidente Paolo Baratta per averci invitate come Curatrici.
È stata un'esperienza che ci ha arricchito moltissimo.
L'obiettivo della Mostra era di celebrare la cultura condivisa dell'architettura, e così facendo di dimostrare quanto inventiva, confortante, esaltante, modesta ed eroica potesse essere l'architettura; come l'architettura sia al servizio dei bisogni degli esseri umani con dignità e rispetto, siano essi il bisogno di alloggio, di acqua o di protezione dalle alluvioni; come i materiali si possano trasformare in spazi di bellezza e d'ispirazione; come l'architettura possa avvicinare le persone e servire le comunità; come l'architettura possa trasformare gli spazi di risulta in spazi pubblici.
Durante i mesi di Mostra abbiamo constatato l'enorme varietà di persone di ogni età curiosi di conoscere l'architettura che si sono recate a Venezia per vedere la Mostra in prima persona.
Ci ha rincuorate il numero di non-architetti che ci hanno contattate per dirci che avevano acquisito un nuovo rispetto per l'architettura e una maggiore consapevolezza della sua capacità di agire sulle vite delle persone. I tanti Meetings on Architecture tenuti di sabato durante questi sei mesi, sono diventati oggetto di discussione e di approfondimento, con presentazioni spesso rivelatrici.
Sin dall’inizio desideravamo creare maggior consapevolezza dell'unicità dell'ubicazione della Biennale nella straordinaria città di Venezia. Abbiamo pensato che il contesto e l'atmosfera della città stessa dovessero essere presenti nell'atmosfera della Mostra che è stata progettata per rivelare le qualità uniche delle sue stesse sedi: le Corderie e il Padiglione Centrale. Questi fabbricati hanno influenzato la nostra strategia curatoriale e siamo soddisfatte degli effetti che hanno avuto sulle nostre scelte e sulla collocazione dei partecipanti.
Il nostro Manifesto Freespace è servito da guida per trovare una coesione nella diversità di una mostra di questa portata. La risposta da parte di ogni partecipante invitato è stata straordinaria, e il manifesto è stato interrogato, sezionato, interpretato, sfidato dalla loro intelligenza e creatività.
È stato un privilegio, un piacere e una rivelazione lavorare con la comunità di eccezionali architetti da tutto il mondo.
In questa Biennale Architettura, abbiamo visto architetti con provenienze, culture e condizioni molto diverse, che investono le loro energie creative ed intellettuali, senza riserve, senza condizioni, curando il benessere dell'architettura.
La gioia di vedere il realizzarsi del lavoro, di approfondire la conoscenza reciproca della filosofia, dei sogni e delle ambizioni di ogni architetto, di essere testimoni della competenza e della passione che sottendono ogni allestimento: tutto ciò ha rinforzato la nostra convinzione che uno stato d'animo fiducioso sia un requisito necessario per la pratica dell'architettura.
Nonostante le difficoltà del nostro mondo complicato, questa esperienza ci lascia con un profondo senso di ottimismo per il futuro, consapevoli che all'interno di questi satelliti di energia culturale rappresentati da ogni partecipante, ci sono architetti eccezionali che producono e promuovono l'architettura.
Vorremmo esprimere un ringraziamento particolare a tutti coloro che fanno parte della straordinaria Squadra della Biennale, i quali hanno dimostrato una dedizione profonda a standard molto alti. Siamo state testimoni felici del loro sostegno, della loro conoscenza e dedizione all'architettura. Ringraziamo ogni persona che fa parte di questa Squadra per la sua professionalità e il suo impegno. A livello umano, è stato un piacere lavorare con ognuno di loro.
Alla guida di questa Squadra, ringraziamo sinceramente il Presidente Paolo Baratta per il suo supporto intellettuale e creativo, e per la sua infinita energia e determinazione nella promozione della causa dell'architettura attraverso il mezzo della Biennale.
Da parte della nostra Squadra, speriamo che questa Biennale abbia contribuito a far amare ed apprezzare l'architettura.
Yvonne e Shelley
Assistenti al Curatore:
Alice Clancy
Sebastiano Giannesini
Emmett Scanlon
Nathalie Weadick
Collaboratori:
Gerard Carty
James Martin
James Rossa O'Hare
Philippe O'Sullivan
Hugh Campbell, Close Encounter
Livia Hurley
Immagine grafica:
David Smith
Oran Day