La produzione di Rosemarie Trockel rimanda a una rete indisciplinata di associazioni: un cosmo, un arcipelago o un rizoma. Spesso l’artista presenta oggetti, immagini e persino corpus di opere mettendoli in relazione gli uni con gli altri, anziché privilegiare la singola opera. Le opere di Trockel invitano lo spettatore a cercare di individuare pattern e schemi. Anche quando il legame tra le cose che vediamo appare ambiguo o oscuro, diamo per scontato che esista, che ci siano più connessioni e significati di quanti ne cogliamo. La produzione di Trockel stimola uno sguardo paranoico: è impossibile cancellare il sospetto che esistano legami che ci sfuggono. Eppure, malgrado tutte le strade possibili, il sospetto si oppone a un significato stabile o alla verità: è un’obiezione alle interpretazioni riduttive in un mondo complesso.