Ensemble vocale: | Neue Vocalsolisten: Johanna Vargas soprano acuto, Susanne Leitz-Lorey soprano, Truike van der Poel mezzosoprano, Martin Nagy tenore, Guillermo Anzorena baritono, Andreas Fischer basso |
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Ensemble vocale: | SWR Vokalensemble |
Direttore: | Yuval Weinberg |
Neue Vocalsolisten / SWR Vokalensemble
Descrizione
Se è vero quanto ha scritto il compositore Georges Aperghis, e cioè: “Ciò che mi interessa è il caos, prendersi il rischio di perdersi nel proprio caos”, era inevitabile che il suo percorso artistico fosse destinato a incrociarsi con quello di Adolf Wölfli: uomo violento e dal passato tragico, finisce in carcere in un paio di occasioni, ma dopo l’aggressione a un bambino viene fatto rinchiudere nel manicomio di Waldau, da dove non uscirà mai. In manicomio si scopre che, disegnando, riesce a calmare i frequenti attacchi di violenza incontrollata. Gli vengono consegnate carta e colori, e comincia così, nel 1908, a costruire un’autobiografia, che ha poco di reale e scivola via via sul metafisico, fatta di venticinquemila pagine in cinque volumi pieni zeppi di disegni a pastello, simboli astrusi e disegni geometrici, collage e ritagli di giornale, parole immaginarie scritte con un’ortografia inventata intrecciate a un profluvio di immagini. Ci sono anche partiture musicali scritte con simboli creati da lui stesso, che Wölfli suona utilizzando una tromba di carta. Wölfli lascia quell’universo rinchiuso fra le quattro mura della cella di Waldau nel 1930. Cinquant’anni dopo Georges Aperghis pensa di comporre la musica per un’opera a lui dedicata.