GOJIRA (Godzilla, 98’)
di Ishirō Honda
con Akira Takarada, Mamoko Kōchi, Takashi Shimura
Giappone, 1954
Restauro in 4K a cura di Toho CO. Ltd
Introduce Roberta Novielli
È la risposta giapponese a King Kong, il capostipite dei film di SF nipponica con i mostri e il primo film in cui, in modi allusivi e metaforici, i giapponesi criticano l’impiego delle atomiche su Hiroshima e Nagasaki nell’agosto 1945. In Giappone Gojira batté tutti i record d’incasso ed ebbe molti premi, specialmente per gli effetti speciali di Eiji Tsuburaya. (Morando Morandin)
L’originale versione giapponese in bianco e nero del 1954 di Gojira è molto, molto di più di un tizio con una tuta da dinosauro di gomma a buon mercato che calpesta modelli di Tokyo in plastica e legno. Gojira è in realtà uno dei più significativi e intramontabili racconti di ammonimento dell’era atomica [...]. Il mostro è un dinosauro grande, distruttivo e irradiato che si risveglia al solo scopo di distruggere l’umanità con il suo formidabile alito radioattivo e i suoi grandi piedi. Il risultato è un capolavoro potente, emotivo e noir. Il film è splendidamente fotografato da Masao Tamai e ci sono incredibili panoramiche di devastazione infuocata e sofferenza totale. I giapponesi vedono Gojira come una forza della natura da accettare, se non da affrontare. A volte il film assume persino un’aria avanguardistica. La musica inquietante di Akira Ifukube è ammaliante, riflessiva e appropriata. C’è una scena particolare che è così ben fatta da far scendere una lacrima. Si svolge il giorno dopo il primo attacco di Gojira e il Paese è in lutto. C’è una bellissima inquadratura di bambini giapponesi che cantano in un grande tempio, mentre la macchina da presa si sofferma sulla distruzione. Il regista Ishiro Honda lascia che la scena si svolga lentamente ed emotivamente con risultati profondi. (The Artifice)