fbpx Biennale Architettura 2014 2014 | Intervento di Paolo Baratta
La Biennale di Venezia

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Intervento di

PAOLO BARATTA

Presidente della Biennale di Venezia

Nuovo ruolo dei Padiglioni dei Paesi partecipanti

Con Rem Koolhaas abbiamo dato vita a una grande Biennale di ricerca sull’Architettura. Molte sono le novità, anche perché Rem ha pensato a un progetto che coinvolge tutta la Biennale.

Incominciamo questa volta con la parte della Mostra rappresentata dai Padiglioni gestiti autonomamente dai Paesi partecipanti – la cui presenza è una prerogativa unica della Biennale di Venezia. Questa volta i vari commissari e curatori non sono stati semplicemente informati del tema adottato dal curatore della Biennale per la “sua” Mostra. Il curatore, invece, ha riservato un argomento specifico per il contributo di tutti i padiglioni (Absorbing Modernity 1914-2014); il suggerimento è stato generalmente accolto e, quindi, anche i padiglioni nazionali concorrono e sono impegnati in una parte consistente della ricerca complessiva, il cui titolo è Fundamentals. Con questa iniziativa si dà anche un nuovo slancio al rapporto tra Padiglioni e Mostra principale. La presenza dei padiglioni nazionali nella nostra Mostra ha dato origine nel tempo, alternativamente, ad aspirazioni a rappresentare lo specifico dell’identità nazionale, o, al contrario, la capacità del paese di stare come protagonista nel mondo cosmopolita dell’arte e dell’architettura. Con la formula adottata quest’anno, le due possibili aspirazioni – la propria storia e la partecipazione al moderno – si saldano, dando nuova energia al pluralismo proprio della Biennale. Forse anche per questo il numero di paesi partecipanti è salito da 55 a 65.

La Mostra della Biennale

La storia degli ultimi cento anni e delle diverse vie percorse nei vari paesi per assorbire il moderno prelude alla sezione Elements of Architecture, che si svolge al Padiglione Centrale, dove il curatore ripropone al mondo contemporaneo gli elementi che dovrebbero rappresentare i nuovi riferimenti della disciplina, per il suo dialogo con la committenza e la società. E l’impegno è davvero coraggioso e innovativo. Si aggiunge poi la dedizione particolare messa dal curatore nella sezione separata Monditalia alle Corderie, dove alcuni aspetti della realtà del paese Italia vengono raccolti e rappresentati con 41 ricerche ad hoc condotte sotto la guida di Rem, per ricordarci senza compiacimento né pregiudizio la complessità di questa realtà, paradigmatica di quanto avviene in altre parti del mondo; realtà i cui correlati problemi non solo non devono essere negati o occultati, ma devono essere consapevolmente vissuti, come fonti di rigenerazione e quindi anche come riferimenti per l’architettura.

Una mostra-ricerca

Il ruolo e il compito che il curatore si è assunto differisce profondamente da quello di allestitore di presenze altrui, e cioè di architetti chiamati a testimoniare se stessi, la loro opera o i loro pensieri, secondo lo schema seguito negli anni passati. Questa volta la Mostra rappresenta il risultato di ricerche condotte sotto la guida del curatore. Ci sono precedenti storici in alcune delle prime Biennali Architettura, ma nulla di confrontabile. Lo spirito di ricerca è sempre una preoccupazione della Biennale; qui però è la Biennale che si fa ricerca. E noi siamo convinti dell’importanza di questo sviluppo e di questa straordinaria opportunità che Rem ci ha offerto.

La partecipazione dei settori Danza, Musica, Teatro e Cinema

È noto che la Biennale opera in diversi settori, oltre ad Arte e Architettura (in particolare: Danza, Musica, Teatro e Cinema). E anche qui Rem Koolhaas non si è lasciato scappare nulla. La Mostra vede al suo interno (nella sezione Monditalia) la presenza delle attività di questi nostri diversi settori. Qui, in spazi dedicati, Danza, Musica, Teatro e Cinema sono chiamati a rappresentare componenti della vita e degli spazi complessi in cui può essere pensata o immaginata l’architettura. I nostri direttori di Danza, Musica, Teatro e Cinema hanno accolto lo stimolo e sviluppano gran parte dei loro programmi (Festival e College) all’interno delle Corderie dell’Arsenale nella Mostra Internazionale di Architettura. Mai come quest’anno tutta la Biennale è nella Mostra.

Perché mostre-ricerca?

Perché si sente il bisogno di un’approfondita ricerca rispetto a una semplice rappresentazione aggiornata del lavoro degli architetti? È un bisogno avvertito già nel campo dell’arte, e ora nel campo dell’architettura. L’anno scorso la Biennale Arte fu fondata in misura più accentuata del solito su un impegno di ricerca diretta del curatore. Dicemmo che ciò era utile alla Biennale per la necessità di confrontarsi con alcuni sviluppi in atto nel campo dell’arte contemporanea. L’arte contemporanea, divenuta da avanguardia consuetudine, molto guidata dal mercato e annegata nell’inarrestabile e pervasiva diffusione di immagini tutt’intorno a noi, corre il pericolo di derive conformistiche, con diluizione e banalizzazione del rapporto tra le opere e chi le osserva, fino al disinteresse. E in tale contesto la 55. Esposizione Internazionale d’Arte, la Biennale di Massimiliano Gioni, riaffermava e documentava la necessità per l’uomo di creare immagini libere da finalità pratiche, sotto l’urgenza delle proprie ossessioni e delle proprie utopie. E per l’architettura? Da anni insistiamo sulla divaricazione tra l’architettura e la società civile (individui e istituzioni) che pur dovrebbe esprimere domanda di architettura; osserviamo il dualismo tra eccessi e indifferenza negli sviluppi recenti e, anche qui, un pericolo di conformismi, favoriti da economia e tecnologia. Per l’architettura, come per l’arte, gli sviluppi dovrebbero essere invece guidati dalla consapevole capacità di esprimere necessità e desideri. E qui Rem Koolhaas con grande coraggio e ambizione, ripercorsa la storia della modernità negli ultimi cento anni, ripropone in una nuova prospettiva gli “elementi” che dovrebbero costituire i riferimenti per un rigenerato e attuale rapporto tra noi, la nostra civiltà e l’architettura (Elements of Architecture).

La Biennale “macchina dei desideri”

Abbiamo detto le ragioni che spingono alla ricerca piuttosto che al semplice aggiornamento. Mentre l’informazione conquista nuovi strumenti e l’aggiornamento si fa più facile, sono quei pericoli di conformismo e di indifferenza che ci preoccupano; indifferenza e conformismo portano a passività e spengono persino il desiderio di arte e di architettura.

Una mostra della Biennale deve contrapporsi, deve saper mettere i bastoni fra le ruote del conformismo e rivitalizzare quei desideri. Ritrovare “elementi” di riferimento per esprimere meglio quei desideri è tra le ambizioni della presente ricerca, rivolta agli addetti sì, ma soprattutto al pubblico in generale.

Un festival in mostra

Oltre alla presenza di Danza, Musica, Teatro e Cinema, arricchiscono la Biennale Architettura discussioni, incontri, dibattiti (Weekend Specials) lungo tutta la durata della Mostra, durata che, dato il particolare impegno profuso, abbiamo portato a sei mesi. Come in ogni Biennale è attivo il progetto “Biennale Sessions” rivolto alle università, in particolare alle facoltà di architettura del mondo. Come in ogni Biennale è inoltre attivo un grande sistema “educational”, rivolto soprattutto alle nuove generazioni.

Ringraziamenti

Ringrazio il nostro partner Rolex e tutte le altre aziende che ci hanno generosamente assistito e aiutato. Desidero inoltre ringraziare tutte le istituzioni pubbliche internazionali e i molti donors che sono stati di grande importanza nella realizzazione della 14. Mostra Internazionale di Architettura.

Ringrazio il Ministero per i Beni e le Attività culturali che in un momento non facile per la finanza pubblica mantiene il suo decisivo supporto, le istituzioni del territorio che in vario modo sostengono la Biennale, la Città di Venezia, la Regione del Veneto. Estendo il ringraziamento alle autorità a vario titolo coinvolte e interessate alle strutture nelle quali operiamo, e alle Soprintendenze veneziane.

Ringrazio Rem e tutti i suoi collaboratori, i numerosissimi ricercatori che sono stati impegnati per realizzare questa Mostra.

Ringrazio i direttori di Danza, Musica, Teatro e Cinema: Virgilio Sieni, Ivan Fedele, Àlex Rigola e Alberto Barbera.

Ringrazio infine la struttura della Biennale che si è impegnata con la consueta professionalità nella realizzazione della Mostra.

Biennale Architettura 2014
Biennale Architettura 2014