Martin Boesch è un anticipatore del pensiero progressista sul riuso e l’edificazione all’interno del tessuto esistente. Il suo approccio alla valutazione del nostro patrimonio costruito non esclude come estremo rimedio interventi demolitivi e sostitutivi, decisi grazie a un’analisi accurata del potenziale di riutilizzo. Per lui “costruire significa sempre utilizzare di nuovo”. Dopo un attento riscontro, Boesch ha rilevato che la crescita nell’apprezzamento degli edifici esistenti e delle loro condizioni di partenza abbia portato gli architetti a un approccio più ponderato nella progettazione di nuovi fabbricati, in un consapevole equilibrio tra vecchio e nuovo. Boesch ha insegnato questa metodologia in molte scuole di architettura, A49 influenzando i futuri progetti di chi studia per poi dedicarsi alla pratica dell’architettura.
In questa edizione della Biennale Architettura, Martin ed Elisabeth Boesch presentano il contenuto del loro magnifico volume Yellowred. La necessità di relazionarsi con un gruppo multilingue di studenti a Ginevra ha spinto Boesch a sviluppare un chiaro sistema di disegni, per riuscire a comunicare in un contesto da torre di Babele. I colori rivelano la fusione di elementi nuovi ed esistenti in una “nuova unità silenziosa”. Con riferimento a questa tecnica, lo studio presenta una serie di progetti esemplificativi di riuso che contribuiscono a descrivere il rigore, la precisione e il pensiero creativo dell’architetto.
YF+SMcN
Elisabeth & Martin Boesch architects
Reuse, black yellow red
[The Practice of Teaching]