L’architetto e docente Riccardo Blumer opera come un inventore, un coreografo, un costruttore di meccanismi e oggetti funzionanti di rara bellezza. Il nostro primo incontro con l’attività del suo atelier è avvenuto grazie a una serie di gabbie per uccelli realizzate in legno dagli studenti e allineate lungo una trentina di metri. Ogni studente doveva creare uno spiraglio nella gabbia per consentire all’uccellino di entrare in contatto con il suo vicino. Il risultato era che gli uccelli volavano da un’estremità all’altra delle gabbiette collegate: come se fossero singole architetture, tutte diverse, a comporre una via di casette a schiera per uccelli.
Ne siamo rimaste colpite. Ogni anno l’atelier di Blumer realizza invenzioni e le presenta all’Accademia di architettura come se si trattasse di una performance, il gran finale delle loro fatiche e dei risultati raggiunti. Le invenzioni esplorano fenomeni architettonici come la gravità, la luce, la materia liquida e il movimento. Durante la Biennale Architettura 2018 l’atelier presenta una delle sette invenzioni meccaniche create dagli studenti, metamorfosi di elementi architettonici specifici. In questo caso l’elemento è il muro “liquido” ed è così sottile che difficilmente potrebbe esistere: quando finalmente si materializza, la sua esistenza è momentanea. È curioso e bello, provocatorio e giocoso. Rievocando gli esperimenti del Bauhaus e le sculture meccaniche di Jean Tinguely, la magia della farfalla che ha compiuto la sua metamorfosi ci insegna a provare ancora meraviglia.
YF+SMcN
Riccardo Blumer
Sette architetture automatiche e altri esercizi
[The Practice of Teaching]