Liberty Bridge – New Urban Horizons
Commissario: Julia Fabényi
Curatori: Kultúrgorilla (Júlia Oravecz, Éva Tornyánszki e Anna Göttler)
Espositori: Studio Nomad (Bence Pásztor, Soma Pongor e Dávid Tarcali)
Liberty Bridge
Liberty Bridge – New Urban Horizons
Commissario: Julia Fabényi
Curatori: Kultúrgorilla (Júlia Oravecz, Éva Tornyánszki e Anna Göttler)
Espositori: Studio Nomad (Bence Pásztor, Soma Pongor e Dávid Tarcali)
Nel 2016, per alcuni mesi, il Ponte della Libertà di Budapest è stato chiuso al traico. Il ponte si è trasformato immediatamente in un luogo di svago e riposo, alterando l’accezione di libertà e autocrazia, formale e informale, pubblico e privato in un contesto urbano. La maggior parte degli occupanti erano Millennials, cresciuti dopo i cambiamenti politici degli anni Ottanta, che ora attribuivano al luogo storico una funzione diversa. L’episodio evidenzia la trasformazione della mentalità post-sociale in un nuovo godimento dello spazio libero urbano da parte delle giovani generazioni. Che cosa è successo sul ponte? La mostra prende in esame questioni urbanistiche fondamentali basate sull’occupazione del ponte e non riconducibili a un richiamo ideologico. Cosa rende libero uno spazio pubblico? In che modo il ponte di una città diventa simbolo di libertà? Come possiamo cambiare la nostra identità trasformando la nostra città? In che modo l’immagine di una linea del tram coperta da tappetini per lo yoga può mettere in discussione la nostra visione degli spazi pubblici? La mostra mira a creare un punto di vista innovativo all’interno del padiglione ungherese, favorendo un’esperienza liberatoria di prospettive nuove.