Juergen Strohmayer e Glenn DeRoché

Plugin Busua affianca frammenti architettonici a riprese cinematografiche e sonore contestuali per tradurre gli effetti spaziali di un surf lodge esistente a Busua, Ghana. L’installazione esamina l’interazione fra tettonica architettonica e abitare collettivo; gli scenari urbani ed ecologici che si dispiegano, indotti dalle forme architettoniche.
I frammenti su larga scala della forma costruita sono appesi per creare un’installazione spaziale immersiva che esprime la tettonica della realizzazione architettonica. Sospeso tra i frammenti monolitici, uno schermo mostra momenti di attività, scenari quotidiani e occupazione collettiva della struttura. Attraverso la stratificazione visiva di frammenti fisici e filmati e l’uso di suoni site-specific, l’opera trasporta gli effetti del progetto di riutilizzo adattivo architettonico all’interno della Mostra, fornendo ai visitatori un’esperienza astratta, ma descrittiva, specifica del luogo.

Collaborazione autoriale
Nii Obodai (Film & Sound Art)
Collaborazione tecnica
Chadi Dakmak (Carpentry Lead); Maher Soufi (Model Supervisor); Christian Amanyo Kwaku Tsey (Senior Carpenter); Justice Taylor, Denis Kwame Ofori, Isaac Mensah (Assistant Carpenters); John Mensah, Joseph Tettey Simon Tetevia, Happy Attigan (Helpers); Khaled Kilanaki (Senior Painter); Osei Tutu (Assistant Painter); Patrick Ofori-Atta Agyei (Metal Clip Fabricator)
Con il supporto aggiuntivo di
African Futures Institute