In un’epoca in cui il mondo dell’arte resta a bocca aperta davanti alle prime “opere d’arte” realizzate dall’intelligenza artificiale e ne legittima la presenza sul mercato, Hito Steyerl mette in discussione le varie applicazioni dell’IA. Libere da questioni morali o da un antiquato quadro giuridico, le grandi aziende sviluppano, spesso insieme all’industria bellica, tali tecnologie in base ai propri interessi economici, lasciando la società in generale all’oscuro di un dibattito che ne sta già modificando le condizioni di vita. Seguendo il percorso tracciato da autori come Jules Verne o Philip K. Dick e facendo anche riferimento all'operato di Leonardo da Vinci, Steyerl si fa portavoce di un futuro su cui invita tutti a riflettere.