Nabuqi è fortemente impegnata nell’analizzare gli aspetti estetico-materiali degli oggetti scultorei; per l’artista è importante che l’imitazione dello spazio esterno si realizzi grazie a un assemblage di oggetti industriali i cui aspetti originari vengono mantenuti fedelmente: “Volevo ricostituire la condizione e le caratteristiche originarie dei materiali, anziché comprometterli con le mie mani, il che significava non esporre un’opera realizzata meticolosamente nello spazio espositivo. Volevo inoltre costruire un ambiente che appartenesse tanto al fuori (esterno) quando al dentro (interno). Tutti i materiali utilizzati in quest’opera hanno una natura decorativa, che dovrebbe simulare o stimolare una sorta di realtà, o alimentare l’immaginazione di un’estetica: un’estetica virtuale, gradevole e ospitale”. Una simile riproduzione della realtà può essere percepita come parte della realtà stessa? Il pubblico prova gli echi emotivi che avrebbe esperito di fronte alla realtà? Queste le domande a cui le sue opere provano a rispondere.