I riverberi tra storico e presente, tra ambito pubblico e privacy, costituiscono la forza dei dipinti e delle sculture di Nicole Eisenman. La sua antenna sintonizzata sulle dinamiche della vita contemporanea l’ha condotta a un’inesorabile verità: il mondo è ancora pieno di uomini malvagi – guidati da potere, ingordigia, avarizia, sete di sangue – che credono nel denaro e lo considerano un valore che schiaccia tutti gli altri. Nelle sculture esposte all’Arsenale, Eisenman rappresenta tali forze come mostruose, distorte e contorte, eviscerate e cancerogene. La sua ferma dedizione ai dettagli della nostra epoca è poi evidente in opere come Weeks on the Train (2015), Morning Studio (2016) e Dark Light (2017) – iPhone, jeans, cappucci, laptop, cappellini con visiera e cassette di plastica usate come mobili – collocandola con decisione nella venerabile tradizione del realismo e della pittura di genere: immagini in cui la membrana che separa l’arte dalla realtà diventa il più porosa possibile.