Neïl Beloufa – la cui opera spazia tra film, sculture e installazioni – ha trascorso gran parte dell’ultimo decennio a meditare sulle implicazioni legate alla comprensione della realtà e della sua rappresentazione. La sua arte rifiuta di adottare una qualunque posizione di autorità; è insieme acuta nell’osservazione e discreta in ciò che comunica. L’artista prende sempre le distanze dalle proprie asserzioni quasi stesse dicendo allo spettatore: “Adesso è un problema tuo, sbrigatela da solo”.
Per esempio, per guardare i video di Global Agreement (2018-2019), esposta all'Arsenale, lo spettatore deve sedersi su strutture simili ad attrezzi da palestra, che sono scomode e limitano i movimenti; lo spazio è poi configurato in modo che ogni spettatore possa osservare tutti gli altri mentre si osservano a vicenda: tu puoi anche guardare il video, ma c’è sempre qualcuno che guarda te.
Neïl Beloufa
1985, Francia