Cresciuto a Bonteheuwel, un sobborgo di Città del Capo dove un tempo vigeva la segregazione, Adams si è formato in un contesto estremamente difficile, nei confronti del quale ha conservato un’identità razziale, religiosa e sessuale complessa e sfaccettata. Dalle grandi dimensioni, gli arazzi di Adams sono ispirati ai pattern geometrici dei pavimenti in linoleum presenti nelle case di amici e vicini a Città del Capo. Cuciti con frammenti di legno, plastica, perline, conchiglie, filo e corda, i suoi manufatti sono profondamente legati tanto al commercio delle materie prime, quanto all’ambiente locale dell’Africa postcoloniale. In alcune opere, Adams immortala altri tipi di movimento, attingendo alle “linee del desiderio”, ossia percorsi improvvisati nati come conseguenza dell’erosione dovuta al traffico pedonale e utilizzati nel corso dell’Apartheid per collegare le comunità che il governo mirava a tenere forzatamente separate. Per Il latte dei sogni, Adams si concentra sulle linee del desiderio collocate tra la stazione ferroviaria di Bonteheuwel ed Epping, due dei distretti industriali della città per i quali in molti transitano in cerca di lavoro. Presentati accanto a un’installazione in fil di ferro aggrovigliato ispirata alle eteree nuvole di polvere create dalla danza indigena riel della provincia del Capo Settentrionale, i percorsi di fortuna nati dalla necessità vengono trasformati in un segno edificante di gioia collettiva.
Madeline Weisburg