Nella loro collaborazione artistica, Antonio Jose Guzman e Iva Jankovic includono tessuti indaco, paesaggi sonori e performance per affrontare il modo in cui il nostro mondo è stato plasmato dal colonialismo e dalla migrazione. Guzman e Jankovic reinterpretano la storia dei tessuti sacri di colore indaco, che sono profondamente legati alla storia coloniale e al commercio degli africani schiavizzati che portarono nelle Americhe la loro esperienza della coltivazione dell’indaco. I tessuti dell’installazione presentano un modello astratto di sequenze di DNA interculturali che incarnano una connessione globale nell’Atlantico Nero. I tessuti sono stampati nel laboratorio Ajrakh di Sufiyan Khatri ad Ajrakhpur, in India. Utilizzando metodi tradizionali di tintura manuale, l’Ajrakh è una pratica antica di quattromila anni, tramandata oralmente di generazione in generazione. Il paesaggio sonoro di accompagnamento allude alle idee di appartenenza ed esclusione attraverso l’esplorazione di suoni diasporici che combinano musica elettronica, dub, punk e tamburi senegalesi. La musica risuona in una performance intitolata Messengers of the Sun, che incarna i temi del progetto quali migrazione, razza e identità culturali ibride in una danza e parata cerimoniale.
L’opera di Antonio Jose Guzman e Iva Jankovic è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Amanda Pinatih e Britte Sloothaak