fbpx Biennale Arte 2024 | Disobedience Archive
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Disobedience Archive

Marco Scotini con Ursula Biemann, Black Audio Film Collective, Seba Calfuqueo, Simone Cangelosi, Cinéastes Pour Les Sans-Papiers, Critical Art Ensemble, Snow Hnin Ei Hlaing, Marcelo Expósito with Nuria Vila, Maria Galindo & Mujeres Creando, Barbara Hammer, Mixrice, Khaled Jarrar, Sara Jordenö, Bani Khoshnoudi, Maria Kourkouta & Niki Giannari, Pedro Lemebel, Liminal & Border Forensics (Lorenzo Pezzani, Jack Isles, Giovanna Reder, Stanislas Michel, Chiara Denaro, Alagie Jinkang, Charles Heller, Kiri Santer, Svitlana Lavrenchuk, Luca Obertüfer), Angela Melitopoulos, Jota Mombaça, Carlos Motta, Zanele Muholi, Pinar Öğrenci, Daniela Ortiz, Thunska Pansittivorakul, Anand Patwardhan, Pilot Tv Collective, Queerocracy, Oliver Ressler and Zanny Begg, Carole Roussopoulos, Güliz Sağlam, Irwan Ahmett & Tita Salina, Tejal Shah, Chi Yin Sim, Hito Steyerl, Sweatmother, Raphaël Grisey and Bouba Touré, Nguyễn Trinh Thi, James Wentzy, Želimir Žilnik


  • MAR - DOM
    20/04 > 30/09
    11.00 - 19.00
     
    VEN - SAB FINO AL 30/09
    11.00 - 20.00
     
    01/10 > 24/11
    10.00 - 18.00
  • Arsenale
  • Ingresso con biglietto

Disobedience Archive è un archivio video multifase, mobile e in continua evoluzione incentrato sul rapporto tra pratiche artistiche e azione politica. Presentato quindici volte in diversi Paesi, Disobedience Archive si trasforma ogni volta senza mai assumere una configurazione definitiva. Che si tratti di un parlamento, di una scuola o di un giardino pubblico, il progetto trasforma l’archivio, per sua natura statico e tassonomico, in un dispositivo dinamico e generativo. Per la Biennale Arte 2024, Disobedience Archive rappresenta The Zoetrope, la macchina pre-cinematografica che animava le immagini. Indaga la rappresentazione del movimento, dando vita a uno spazio centrifugo. In questa occasione presenta due nuove macrosezioni che comprendono quaranta filmati: Diaspora Activism affronta i processi migratori transnazionali nel contesto del neoliberismo egemonico, come lotta che spinge a nuovi modi di abitare il mondo e mette in discussione il significato stesso di cittadinanza. Gender Disobedience è, in continuità con la sezione precedente, dedicato alle soggettività nomadi, concepite come rottura del binarismo eterosessuale. Questa sezione riunisce le alleanze tra l’attivismo che critica il capitalismo e i movimenti LGBTQ+ emersi a livello globale.

Disobedience Archive è esposto per la prima volta alla Biennale Arte.

—Marco Scotini


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