Emmi Whitehorse, artista indigena diné, lavora principalmente su paesaggi poetici, astratti e di grandi dimensioni, degli Stati Uniti sud- occidentali. Cópia (2023) è un dipinto a tema paesaggistico su due pannelli che innesca la bellezza e la caotica tensione della rottura. L’artista mette in evidenza le ecologie native utilizzando il concetto tradizionale diné/navajo di Hózhó, che esprime l’interconnessione tra terra e persone per raggiungere l’armonia e la bellezza. Le sue opere su carta e su tela rappresentano le temporalità spirituali dei Diné, che vedono nel paesaggio una sinfonia nel tempo. È una partitura sorprendente, composta da armonie naturali e dalle innaturali dissonanze provocate dai rapaci scavi postcoloniali sulla terra indigena. In Outset, Launching, Progression (2015), Whitehorse risponde alla fratturazione estrattiva di petrolio e gas naturale nei territori navajo. Ha seguito lo spostamento e lo sfruttamento delle comunità indigene nei territori diné in cui è cresciuta. Le tecniche di marcatura sensoriale del paesaggio di Whitehorse, presentate attraverso composizioni disorientanti, mettono in luce strategie alternative per preservare l’indigenità e resistere alla violenza e all’estrazione coloniali.
L’opera di Emmi Whitehorse è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Tracy Fenix