Shalom Kufakwatenzi, artista non-binariə, lavora prevalentemente con performance, fotografia e tessuti. Under the sea (2023) e Mubatanidzwa (Adjoined) (2023) sono opere tessili, poiché Kufakwatenzi è interessatə alla natura malleabile e trasformativa del tessuto, un materiale che può essere adattato, allungato, piegato e cucito, similmente a come Kufakwatenzi si muove nel proprio contesto come persona queer. Under the sea incarna il desiderio e l’appartenenza. Sentendosi stranierə in patria, con quest’opera crea uno spazio al riparo dal mare di opinioni della società. I colori vivaci e materici ricordano l’infanzia richiamando luoghi oscuri, pericolosi e allo stesso tempo bellissimi. Tuttavia, sebbene il personale sia spesso il punto di partenza, Kufakwatenzi esplora anche temi più ampi legati alla terra, da sempre di grande importanza in Zimbabwe. Mubatanidzwa è realizzato con tela di juta, lenza da pesca, spago, lana e pelle, tutti materiali legati al lavoro agricolo. Le linee cartografiche cucite indicano le politiche inique di distribuzione della terra, lo sfollamento e la corruzione.
L’opera di Shalom Kufakwatenzi è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Tandanzani Dhlakama