Susanne Wenger è stata una scultrice, pittrice e graphic designer che ha iniziato la propria formazione artistica nella sua città natale per poi completare gli studi a Vienna dal 1933 al 1935. Durante l’iniziazione ai culti yoruba negli anni Cinquanta e Sessanta, Wenger comincia uno studio approfondito dei vari repertori estetici associati ai rituali religiosi yoruba: tintura batik, pittura murale e scultura di sacrari. Le opere qui selezionate rappresentano la sua sperimentazione nell’àdìrė olórìṡà, una tecnica di tintura a resistenza in cui un disegno viene applicato con una pasta di amido di manioca prima di immergere il tessuto nel colorante indaco. Convenzionalmente utilizzata per abiti femminili, Wenger ha adattato questa tecnica per produrre composizioni tessili di grande formato, dipinte a mano, talvolta, come in questo caso, cucendo insieme diversi pezzi di stoffa. La figurazione angolare e l’uso delle dimensioni per differenziare i soggetti divini dagli altri è caratteristica dei principi estetici yoruba e, come suggeriscono i titoli di queste sei opere, i suoi batik sono ispirati alla cosmologia yoruba. Tuttavia, le sue opere sono interpretazioni personali più che rappresentazioni fedeli del pantheon yoruba, indicative di una propria ricerca junghiana di archetipi primordiali.
L’opera di Susanne Wenger è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Merve Fejzula