Inji Efflatoun – artista e attivista femminista, marxista e anticolonialista – nasce in una famiglia aristocratica turco-circassa. Dipinge Prisoner, noto anche con il titolo Ahlam al-sitt Bahanna (1963), durante i quattro anni di detenzione. L’artista, proveniente dall’alta società, si è impegnata a comprendere più a fondo la realtà del popolo egiziano e ha definito la prigione un’opportunità per entrare in contatto con le donne svantaggiate. Attraverso i numerosi ritratti delle compagne di detenzione, Efflatoun ha voluto denunciare gli effetti devastanti della povertà sulle donne. Ahlam al-sitt Bahanna, o “I sogni di Bahanna”, mostra una detenuta, indicata con il nome di battesimo, che ricama un indumento a fantasia destinato al bambino che spera di concepire. Questa immagine di una prigioniera che ricama è la testimonianza di un evento specifico: le detenute avevano ottenuto il diritto di svolgere lavori manuali in seguito a uno sciopero della fame a cui la stessa Efflatoun aveva partecipato.
Le opere di Inji Efflatoun sono state esposte alla Biennale Arte nel padiglione dell’Egitto nel 1952 e nel 1968 e nel Padiglione Centrale nel 2015.
—Nadine Atallah