I suoi personaggi (dal Megadirettore alla Signora Pina), i suoi luoghi (la Regione Lazio dove è ambientato il suo ufficio), i suoi compagni di strada (da Antonio Ricci a Renzo Arbore, da Lino Banfi al produttore Bruno Altissimi, da Maurizio Costanzo a Michele Mirabella), ma anche intellettuali (da Domenico De Masi a Christian Raimo, da Marco Travaglio a Dario Fo) e star (da Roberto Benigni a Maurizio Battista a Fiorello), perfino la sua auto (la Bianchina) rievocano storia, disavventure, successo mostruoso ed esplosiva originalità del ragionier Ugo Fantozzi e del suo creatore, che per questo film ha scritto dialoghi, accompagnato la produzione e concesso una ultima, memorabile apparizione/ intervista (illuminata, per l’occasione, da Luca Bigazzi). Questa ultima, tragica, avventura di Fantozzi è raccontata anche da giovani artisti (come il videomaker Gianluca Abbate, i disegnatori Annalisa Corsi e Francesco Schietroma) che hanno ricreato la sua immagine e rimesso in scena alcune sue celebri scene, dai musicisti e sound designer Stefano Di Battista, Federico Badaloni e Jacopo Sinigaglia (che hanno reinventato i suoni dei suoi film) e dal cantante folk Wrongonyou.