Nel 2015 il Sud Africa celebrava la libertà, forte di una Costituzione dove si parlava di uguaglianza di genere, dove tutto sembrava possibile per la nazione intera e per ogni individuo. Ma come sfuggire alla corazza della tradizione nel costume, al conservatorismo culturale, alle punizioni per i divergenti e i dissidenti, donne e gay? Perché non si può essere gay e tradizionali? Perché non si può essere laureati all’Università e praticare la religione e la medicina africana? Perché non si può essere cittadini del mondo e autentici sudafricani?
Su questi temi Robyn Orlin lavora con i suoi interpreti d’elezione, come Albert Silindokuhle Ibokwe Khoza, talento poliedrico fin da bambino, il quale ha ricevuto premi come miglior attore (2005), miglior caratterista (2006), miglior gruppo teatrale, miglior cammeo (2008).
In AND YOU SEE... OUR HONOURABLE BLUE SKY AND EVER ENDURING SUN... CAN ONLY BE CONSUMED SLICE BY SLICE... Albert arriva tra il pubblico dal fondo, figura sublime e grottesca, terrificante, bella, triste, torturata, sensuale e proteiforme, uomo, donna, animale, insetto, e raggiunge la scena, il vero posto per lui, mentre una telecamera filma gli spettatori che lo guardano e si vedono mentro lo guardano. Come in Nodo alla gola (1948) di Alfred Hitchcock- afferma la coreografa- il campo lungo attraverso l’auditorium consente al performer di dar corpo a un incantesimo di speranza portando con sé il pubblico.