Cerimonia di consegna
Sabato 24 luglio 2021, ore 11.00
Teatro Piccolo Arsenale
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Teatro Piccolo Arsenale
La Biennale di Venezia ha attribuito il Leone d’Oro alla carriera alla danzatrice e coreografa franco-senegalese Germaine Acogny.
Germaine Acogny “è un’artista di altissima qualità e massima integrità – recita la motivazione. Il suo contributo alla formazione nella danza e nella coreografia dei giovani dell’Africa occidentale e l’ampia diffusione del suo lavoro nel Paese d’origine e nel mondo hanno fatto di lei una delle voci autonome che più hanno inciso sullo sviluppo dell’arte della danza. La Acogny crede nel potere della danza di cambiare la vita delle persone e si è sempre impegnata a condividere la sua passione come atto di trasformazione e di rigenerazione”.
È Germaine Acogny a dirigere dal 1977 al 1982 Mudra Afrique, una scuola di danza - fondata da Béjart e dal Presidente-poeta del Senegal Léopold Sédar Sénghor - che funzionerà da modello per tutto il continente. Qui la Acogny sviluppa una tecnica originale divenendo protagonista della scena coreografica africana contemporanea.
Da Maurice Béjart a Susanne Linke e Olivier Dubois, numerosi sono gli intrecci e le collaborazioni a cui ha dato vita la Acogny suscitando nuove energie con un’attività che oggi si irradia dall’École des Sables - a un tempo scuola e compagnia (Jant-bi) - uno dei maggiori centri propulsivi della danza contemporanea, che attira danzatori e coreografi da tutta l’Africa e dal resto del mondo. “La sua influenza come artista e il suo impegno nella formazione di innumerevoli giovani artisti della danza in Africa (e non solo) – afferma Wayne McGregor - sono un retaggio che dovremmo valorizzare e celebrare mentre la sua inesauribile visione continua a essere fonte di ispirazione e di guida”.
Franco-senegalese, nata il 28 maggio 1944, Germaine Acogny sviluppa una propria tecnica di danza moderna africana divenendo universalmente nota come la “madre della danza contemporanea africana”.
Dal 1977 al 1982 è Direttore artistico del Mudra Afrique di Dakar, fondato da Maurice Béjart e dal Presidente del Senegal L. S. Senghor. Danzatrice, coreografa, pedagoga, la Acogny è diventata influente ambasciatrice in tutto il mondo della danza e della cultura africane. Nel 1997 è nominata Direttore artistico del settore danza dell’Afrique en Creation di Parigi.
Con il marito Helmut Vogt, la Acogny crea l’École des Sables, un centro internazionale di danze africane tradizionali e contemporanee inaugurato nel giugno 2004. Situata a Toubab Dialaw (Senegal), l’École des Sables è un luogo di formazione e di scambio tra danzatori africani e danzatori provenienti da tutto il mondo, un luogo di incontro e di studio della danza e della coreografia africane.
La Acogny ha firmato numerosi pezzi per la sua compagnia JANT-BI, portati in tournée in tutto il mondo, ed è creatrice e interprete dei propri assoli. L’assolo A un endroit du début ha debuttato al Grand Théâtre du Luxembourg nel giugno 2015.
La Acogny è Chevalier de l’Ordre du Merite, Officier et Commandeur de l’ordre des Arts et Lettres, Chevalier et Officier de l’Ordre de la Légion d’Honneur della Repubblica Francese. Inoltre, è Chevalier de l'Ordre National du Lion e Officier et Commandeur des Arts et Lettres della Repubblica del Senegal. Nel 1999 la Acogny riceve il "Pioneer Woman" dal Ministero senegalese della famiglia e della solidarietà nazionale. Nel 2007 riceve, insieme al giapponese Kota Yamazaki, un Bessie Award a New York per la coreografia Fagaala. Nel 2018 ottiene un secondo Bessie Award per la miglior interpretazione dell’assolo Mon élue noire-sacre # 2 e un Premio alla carriera per la coreografia, il movimento, la danza dal Festival internazionale del Cairo per il teatro sperimentale e contemporaneo.
Nel gennaio 2019 la Acogny riceve l’ECOWAS (Economic Community of West African States) Excellence Award, categoria delle Arti e delle Lettere.
Germaine Acogny danza e coreografa per il corpo di ballo di XFactor l’apertura del quarto Live Show nel 2018. A lei è dedicata una delle cinque puntate di Dance, perché balliamo su Sky Arte nel 2019.