Out of Stage, titolo che si riferisce ai lavori concepiti per luoghi e situazioni diverse da quelle offerte dal palcoscenico tradizionale, tratteggia una larga prospettiva del teatro musicale contemporaneo e del ruolo delle nuove tecnologie, della multimedialità, con programmazione di realtà virtuale e realtà aumentata applicata al suono, secondo forme e generi nuovi, codificati dai compositori coinvolti nel festival quali Instrumental theatre, Experimental Music Theatre, Sound Installation, Radio Play, Performative Lecture, Experimental Performance, Scenic Concert, Performative music theatre, Performative Sound Installation, Augmented reality sound installation, Performative radio composition and Sound theatre, Choral Music Theatre, Praying ritual e la ripresa contemporanea di due generi antichi come la Sacra Rappresentazione e il Madrigale Rappresentativo.
Sleep Laboratory di Alexander Schubert, un lavoro co-prodotto in collaborazione con il festival ACHT BRÜCKEN della Kölner Philharmonie e il "rainy days festival" della Philharmonie Luxembourg, è una performance immersiva e partecipativa di 60 minuti, per ensemble e realtà virtuale, che intende ricreare una sessione di sonno di gruppo con interpolazioni basate sui temi dell'ipnosi, del viaggio e della meditazione. Le persone del pubblico giacciono in piccoli scompartimenti personali su letti da campo mentre indossano occhiali VR, il compositore e regista tedesco Alexander Schubert li trasporta dal luogo esecutivo in diverse realtà sonore che prendono la forma di sogni e visioni.
Tra i lavori di teatro musicale commissionati dalla Biennale Musica 2022, è particolarmente rappresentativo del festival The Return - il nuovo progetto di Simon Steen-Andersen, compositore danese residente a Berlino, tra le voci più riconosciute della ricerca post-kageliana. La drammaturgia del lavoro, basata su Il ritorno di Ulisse in patria di Claudio Monteverdi, tramite citazioni e rielaborazioni della partitura originale, si lega alla ricognizione dei luoghi in cui sorgevano il Teatro di San Cassiano e il Teatro dei Santi Giovanni e Paolo, i primi teatri pubblici veneziani, e all’evocazione della prima rappresentazione dell'opera.
Visions di Helena Tulve, compositrice estone che prosegue la ricerca compositiva di Arvo Pärt nell'ambito della musica vocale liturgica, ipotizza la creazione di una nuova forma di sacra rappresentazione contemporanea, basata sui manoscritti musicali della Biblioteca di Santa Maria della Fava, studiati e trascritti da Giulio Cattin nel 1994 e sul Vangelo gnostico di Maria Maddalena. In collaborazione con l'ensemble estone Vox Clamantis e la storica Cappella Marciana, Helena Tulve ha concepito un lavoro in cui la diffusione di diverse sorgenti sonore strumentali e vocali all'interno della Basilica trasforma lo spazio acustico in uno strumento complesso e pulsante. Nel 1994, data dell'importante scoperta di Giulio Cattin, la Biennale Musica diretta da Mario Messinis celebrò l'avvenimento con un concerto a San Marco di musica sacra contemporanea che includeva la prima esecuzione assoluta dei frammenti ritrovati. L' omaggio a Messinis e a Cattin sarà approfondito in una tavola rotonda organizzata da Roberto Calabretto, direttore scientifico della Fondazione Ugo e Olga Levi, nella quale interverranno anche Helena Tulve, il direttore d'orchestra Francesco Erle e il musicologo Antonio Lovato.
Il compositore e regista olandese Michel van der Aa ha immaginato per la Biennale Musica 2022 un nuovo lavoro – The Book of Water - basato sul tema dell’erosione del territorio causata dalle piogge e dalle inondazioni, dal romanzo di Max Frisch L’uomo nell’Olocene, lavorando sulle immagini, i movimenti e i suoni di diversi ambienti. Il compositore porterà all'interno di uno dei più antichi teatri di Venezia, il Teatro Goldoni, una visione teatrale dell'ambiente lagunare, rievocando quanto avvenne in occasione della primissima opera rappresentata al Teatro di San Cassiano nel 1637, Andromeda di Francesco Mannelli, che si apriva con una scena del paesaggio acquatico notturno illuminato da tenui candele, come riportato da Antonio Bariletti nel libretto a stampa: "Il sipario scompare. La scena era interamente di mare. In lontananza c'era una vista d'acqua e di rocce così artificiosa che la sua naturalezza faceva dubitare gli spettatori di essere in un teatro o su una vera riva del mare".
Il compositore siciliano Paolo Buonvino, conosciuto per le sue colonne sonore, ha progettato un concerto scenico basato sull'esperienza di un respiro collettivo come suono e come gesto vitale. Il progetto è ispirato alla cultura siciliana e mediterranea del çiatu (respiro), e al rapporto tra il ritmo del respiro umano e quello delle onde che circondano l'isola. Paolo Buonvino ha ideato una struttura scenica per contenere, proteggere e ospitare il pubblico di çiatu, all'interno della quale i musicisti creeranno un esercizio collettivo di respiro, in una forma partecipativa che vuole evocare e trascendere l'esperienza di sofferenza e paura vissuta nella pandemia.
La compositrice belga Annelies Van Parys in Notwehr rielabora la raccolta di Adriano Banchieri di venti madrigali a cinque voci Barca di Venetia per Padova, pubblicata nel 1605 e rivista per una seconda edizione nel 1623, affresco musicale della società dell'epoca che riunisce diversi personaggi, ritratti ideali di musicisti stranieri e di varie regioni italiane in un viaggio in barca lungo i canali. Il viaggio, in questo caso, si svolgerà in forma di concerto scenico nella Sala Capitolare della Scuola Grande di San Rocco, dipinta dal Tintoretto, includendo personaggi del passato e del presente. Ne emergerà un dialogo tra due realtà lontane nel tempo ma vicine nei mezzi espressivi e drammaturgici. L'importante raccolta di Adriano Banchieri, fotografia acustica del cosmopolitismo veneziano del XVII secolo, rappresentava una nuova forma di polifonia vocale concertante, il Madrigale rappresentativo, in cui i cantanti erano identificati come personaggi e la loro interpretazione sosteneva la statica ma intensa teatralizzazione dell'evento, idea ripresa e sviluppata con tecniche contemporanee da Annelies Van Parys in collaborazione con la librettista Gaea Schoeters, l'ensemble belga HERMESensemble e il nuovo ensemble vocale VENETIAETERNA fondato e diretto da Francesco Erle.
Ondřej Adámek, compositore, performer e regista praghese e la giovane compositrice giapponese Rino Murakami collaborano ad un progetto comune intitolato Reaching Out per l'Ensemble N.E.S.E.V.E.N., ensemble fondato da Eric Oberdorff e Ondřej Adámek, e formato da sei voci, due percussionisti e due danzatori, in grado di realizzare drammaturgie vocali, strumentali e coreografie coese e complesse.
Il teatro musicale contemporaneo si evolve costantemente elaborando forme del passato che possano imprimere un significato al presente e alla complessa realtà globale nella quale viviamo. Le voci compositive dell'iraniano Mehdi Jalali, della statunitense rappresentante dello Sperimentalismo afro-diasporico Yvette Janine Jackson, di Klein, performer nigeriana attiva a Londra, del compositore e producer americano di origini taiwanesi X. Lee, il compositore di musica elettronica fiorentino Daniele Carcassi e il gruppo di compositori nativi americani messo in luce dal progetto collettivo dello Shenandoah Conservatory, che include una prima assoluta del compositore di origini mohicane Brent Michael Davids, restituiscono al teatro musicale contemporaneo, in forme mutuate dalla creazione musicale pop e dalla ricerca compositiva non-accademica, la denuncia di spoliazioni, di soprusi, di negazione dei diritti, di mancato riconoscimento e rispetto dell'identità sessuale, che sono tuttora sotto i nostri occhi. La Biennale Musica 2022 vuole offrire un luogo per esprimersi ad alcune di queste voci, sollecitandole a sperimentare forme esecutive nuove.