Anno/Durata: | 2023, 55’, prima assoluta |
---|---|
Composizione, direzione artistica: | Brigitta Muntendorf |
Ideazione: | Moritz Lobeck, Brigitta Muntendorf |
Drammaturgia: | Mehdi Moradpour |
Programmazione: | Lukas Nowok |
Design luci: | Begoña Garcia Navas |
Corrispondente di guerra: | Christina Lamb |
Voice-clone: | Lisa Aithnard, Arjopa Limburg, Nikka-Mae-Lopez |
Programma clonazione voci: | Respeecher |
Field recordings: | Alfred-Wegener-Institut, NOAA-Pacific Marine Environmental Laboratory, Ralf Zuleeg, d&b Audiotechnik |
Con il sostegno di: | Kunststiftung NRW, Goethe-Instituts |
Commissione: | La Biennale di Venezia con il sostegno di Ernst von Siemens Music Foundation |
Produzione: | La Biennale di Venezia, ECHO Factory |
Brigitta Muntendorf - Orbit - A war series
Descrizione
ORBIT – A WAR SERIES fa riferimento a War Series (1966-1970) dell’artista americana Nancy Spero, un progetto di centocinquanta gouache dipinti su carta che mostra la connessione tra sessualità e potere oppressivo.
Protagoniste sono voci femminili separate dal loro corpo fisico e clonate dall’intelligenza artificiale: così come la violenza rende chiunque un oggetto, allo stesso modo le voci artificiali sono in cerca di un luogo per diventare umane. I testi sono tratti da interviste, reportage e documentari dall’Afghanistan, dall’Iran, dalla Repubblica Democratica del Congo, dalla Polonia, dagli Stati Uniti, dalla Seconda guerra mondiale in Asia, o da manifesti per una fantascienza femminista.
ORBIT – A WAR SERIES fa appello al nostro immaginario interiore: è l’ascolto che diventa un atto radicale e politico, un atto compiuto dal pubblico.