Sonia Delaunay è stata una figura di spicco dell’avanguardia parigina a cavallo tra le due guerre. Nata da genitori ebrei ucraini e cresciuta a San Pietroburgo, a diciotto anni Delaunay inizia a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Karlsruhe in Germania. Nel 1905 si stabilisce a Parigi, dove Postimpressionismo e Cubismo imperano nelle gallerie d’arte della città. In un clima fortemente sperimentale, Delaunay e il marito Robert aprono la strada al Simultaneismo, uno stile pittorico astratto che enfatizza gli effetti trascendentali dell’interazione tra i colori. Le opere su carta qui selezionate dimostrano l’applicazione dei princìpi di astrazione pittorica ai motivi tessili da parte dell’artista. Alla ricerca di composizioni al telaio che possono essere realizzate sia in trama sia in ordito, Delaunay sperimenta il ritmo, il movimento e la profondità creati attraverso un contrasto simultaneo in cui i colori appaiono diversi in base alle tonalità cromatiche circostanti. Senza titolo (Gouache no. 1230) (1930) rappresenta la sua firma caratteristica nell’impiegare cerchi concentrici e tonalità contrastanti per creare un senso di dinamismo cromatico. Delaunay concepisce le forme pittoriche come unità di informazioni cromatiche – in modo non dissimile dai pixel di un’immagine digitale –, che per vivacità e compenetrazione risultano allo stesso tempo materiche e ottiche. Trasversalmente alla sua opera, il colore – “la pelle del mondo”, come Delaunay lo descrive – emerge come una costante fonte d’ispirazione.
Ian Wallace