L’opera dell’artista e scrittrice Métis Gabrielle L’Hirondelle Hill sfida l’idea di città come luogo di insediamento “stabilizzato”, mettendo a nudo la storia materiale della colonizzazione. L’artista raccoglie rifiuti, come linguette di lattine di birra, ciondoli e fiori selvatici incorporandoli in sculture e opere su carta che dal 2018 chiama Spell – disegni ricoperti in grasso vegetale infuso di tabacco. Questa pratica mette in primo piano gli oggetti eliminati e insieme avvia una discussione sull’illegalità della violazione della proprietà privata e la rivendita di beni. Molte delle sculture di Hill sono realizzate imbottendo dei collant con tabacco trinciato. Prima della colonizzazione, questo prodotto era uno dei beni di scambio più usati nelle Americhe e, nelle comunità indigene, è tuttora un elemento condiviso nell’ambito di una complessa economia della reciprocità. Sculture come Counterblaste (2021) fungono da simbolo dell’imposizione del capitalismo sulle popolazioni indigene da parte dei governi coloniali e da promemoria della resistenza esercitata dalle culture indigene oggi. Le proporzioni delle bandiere Disintegration e Dispersal (entrambe del 2019), confezionate a partire da foglie di tabacco essiccate, si basano su quelle delle banconote statunitensi e richiamano alla mente le tobacco notes, che furono tra le prime forme di cartamoneta nelle colonie britanniche in Nord America. Rimaneggiando evocativamente questi materiali, Hill critica il colonialismo mentre rende omaggio ai modelli economici espansivi che traggono forza dalla reciprocità.
Ian Wallace