Lavorando all’intersezione di musica, poesia, video e performance, l’artista lituana Eglė Budvytytė esplora il potere della collettività, della vulnerabilità e della permeabilità nelle relazioni tra i corpi e gli ambienti che essi abitano. Nel film Songs from the Compost: mutating bodies, imploding stars (2020), l’artista esamina l’arrogante dominio degli esseri umani su animali, piante, batteri e funghi. Girato tra le foreste di licheni e le dune di sabbia della penisola dei Curoni, in Lituania, questo lavoro mostra l’interazione e la cooperazione di organismi compositi. Il video è accompagnato da un’affascinante traccia musicale e dalla voce narrante dell’artista stessa, che si riferisce tanto alla teoria dell’endosimbiosi di Lynn Margulis – l’interazione e la cooperazione tra organismi – quanto al mondo speculativo della scrittrice di fantascienza Octavia E. Butler – i cui testi stravolgono la gerarchia antropocentrica attraverso tropi di ibridazione e simbiosi. Songs from the Compost è un’ipnotica esplorazione dell’interdipendenza, della disintegrazione e della decadenza dei corpi: dimostra la necessità di costruire reti interconnesse tra esseri umani e non umani che possano nutrire le relazioni interspecie.
Liv Cuniberti