Catherine Deneuve Leone d’Oro alla carriera
Il riconoscimento alla grande attrice francese viene consegnato mercoledì 31 agosto, nel corso della Cerimonia di apertura della 79. Mostra.
Leone d’oro alla carriera
È stato attribuito alla grande attrice francese Catherine Deneuve il Leone d’Oro alla carriera della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (31 agosto > 10 settembre 2022).
La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.
Dichiarazione di Catherine Deneuve
“È una gioia ricevere questo premio prestigioso alla Mostra di Venezia, che amo e conosco da molto tempo, da quando Bella di giorno di Luis Buñuel ha ricevuto a suo tempo il Leone d’Oro – ha dichiarato Catherine Deneuve – È un onore inoltre essere stata scelta per questo omaggio dalla Mostra, perché mi ha accompagnato molto spesso per tanti film. Grazie. Con amicizia”.
Dichiarazione di Alberto Barbera
A proposito di questo riconoscimento, il Direttore Alberto Barbera ha dichiarato: “Un numero impressionante di film, la maggior parte dei quali grandi successi internazionali. Una quantità altrettanto ragguardevole di premi ottenuti nei maggiori festival del mondo, cui si deve aggiungere una candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista, privilegio raro per un’artista non americana. Un susseguirsi di sodalizi artistici con alcuni tra i più importanti registi e attori europei: Roger Vadim, Jacques Demy, Luis Buñuel, François Truffaut, Roman Polanski, Marco Ferreri, Marcello Mastroianni e Gérard Depardieu. Un indiscutibile talento al servizio di doti d’interprete cui una bellezza raffinata e fuori del comune hanno contribuito a farne il volto stesso del cinema d’Oltralpe, una diva senza tempo, una vera e propria icona del grande schermo. Da figura tra le più rappresentative della Nouvelle Vague e testimone privilegiata di un’idea di stile che s’identifica con la moda d’oltralpe, Catherine Deneuve è passata a incarnare l’essenza della diva universalmente riconosciuta, affermandosi tra le più grandi interpreti della storia del cinema. Per questi motivi assume particolare rilievo il Leone d’Oro alla carriera che la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia le attribuisce in occasione del 90. anniversario dalla prima edizione del festival veneziano, dopo il Leone d’Oro vinto con Bella di giorno di Luis Buñuel nel 1967 e la Coppa Volpi come miglior attrice per Place Vendôme di Nicole Garcia nel 1998”.
Laudatio a Catherine Deneuve
di Arnaud Desplechin
“Cara Catherine, lei era venuta alla Mostra nel '64 fuori concorso, con il film Les parapluies de Cherbourg. Ed è stata una rivoluzione. Anche i bambini lo sanno: lei è una rivoluzione. Il suo essere bionda per noi era come la nostra bandiera, la stessa bandiera di Marilyn. Lei ha preso consapevolezza di se stessa e non c'è nulla di più bello. È questa conquista di sé che è ammirevole. Con Demy si era commossa fino alle lacrime, la vedo ancora sul binario di quella stazione, ieri, oggi... Non ha mai smesso di commuoversi. Follemente. Ed è innanzitutto l'amore per il cinema che voglio condividere con lei. Solo il cinema, irriducibile... Non conosco nessuna donna o uomo che ami il cinema con tanto ardore. Lei è la mia eroina, il mio eroe. Una volta ho scritto che lei, Catherine Deneuve, è una delle cineaste più importanti che io conosca. Lo pensavo e lo penso ancora. A rischio di farla arrossire, Catherine, con i suoi ruoli lei ha inventato un'opera completa. Ogni suo film è stato firmato da lei, con un tratto sicuro che stasera voglio chiamare: modernità. E penso a Truffaut o a Stendhal, che amava tanto l'Italia. Stendhal riprendeva le sue frasi quando avevano la sfortuna di essere lunghe dodici piedi. Odiava l'accademia. Stendhal preferiva la vita. Accanto a Truffaut, lei ha scelto la vita e ha inventato il cinema di prosa. Della prosa moderna. Tutto il cinema si è nutrito dello stile della Deneuve, veloce come una mitragliatrice e addormentato come un sogno. Sto esagerando? Nel 1967 ha presentato Bella di giorno di Buñuel a Venezia e il mondo non si capacitava della dolcezza di un simile scandalo. Lei ha un gusto, sì, un gusto, per il sale impuro della vita inconfondibile appena lei è sullo schermo. È la sua firma. Cinema e vita non sono mai tanto belli come quando sono impuri. L'amore per il romanzo è in tutti i suoi film. Con Téchiné, Wargnier o Bercot, ha saputo reinventare il cinema del romanzo. Ma non so fare una lista di film. Voglio essere qui, stasera, a Venezia, dove le verrà assegnato il Leone d'oro. Voglio ricordare Kore Eda, o Le vent de la nuit, o Place Vendôme che l'hanno già incoronata. Catherine, stasera voglio dirle che conosco un unico artista orgoglioso e libero come lei.
È Bob Dylan. Lui ha ricevuto il Nobel, lei il Leone d'Oro. Mademoiselle, lei ha reso la mia vita un incanto. La sua libertà è ciò che desidero. A nome di tutti gli spettatori, grazie.”