Stephanie Hankey (Manchester, UK, 1973)
vive e lavora a Berlino, Germania
Michael Uwemedimo (Calabar, Nigeria, 1972)
vive e lavora a Port Harcourt, Nigeria
Jordan Weber (Des Moines, USA, 1985)
vive e lavora a New York, USA
Synthetic Landscapes I
Stephanie Hankey (Manchester, UK, 1973)
vive e lavora a Berlino, Germania
Michael Uwemedimo (Calabar, Nigeria, 1972)
vive e lavora a Port Harcourt, Nigeria
Jordan Weber (Des Moines, USA, 1985)
vive e lavora a New York, USA
Synthetic Landscapes I è radicato nella terra contaminata del delta del Niger e nei suoli ingegnerizzati del Midwest. La massa di terra ereditata da Earthly Paradise di Delcy Morelos (esposta alla Biennale Arte 2022) è limosa, profumata, fertile. La riutilizziamo per realizzare un pavimento in terra cruda.
Il terreno è sovrastato da una copertura tesa di rendering aerei algoritmici dei nostri siti lontani: immagini satellitari, flussi di dati, letture di sensori di paesaggi alterati. Tra i due: strati visivi e sonori di segnali di sensori agricoli, sondaggi sismici, richiami di creature, voci umane e meteorologiche, arrangiati in un’orchestra ecologica e geologica. All’interno di The Laboratory of the Future, ogni paesaggio inquadrato dalla nostra installazione diventa un laboratorio per stimolare il suolo e la comunità: esperimenti locali nella produzione di un diverso tipo di paesaggio, che esplorano non tanto a chi appartiene la terra quanto come noi apparteniamo alla terra in questi luoghi di lotta e di celebrazione.
Collaborazione autoriale
Ana Bonaldo, Klaas Diersmann, John Peterson
Collaborazione tecnica
Alex Braidwood, Barbara Narici, Setiu Jones; Chicoco Collective: Promise Sunday, Cyril Rehoboth, Isaac Harry, Grace Timi; Counterpublic 2023; DensityDesign Lab: María de los Ángeles, Anna Cattaneo, Alessandra Facchin, Jessica Moreschi
Team
Walt Lauridsen, Anna Lyman, Caspar Jones, Lorenzo Parretti
Con il supporto aggiuntivo di
Walt Lauridsen Foundation, The Loeb Fellowship, Harvard Graduate School of Design